Recensione: Victoria, di Daisy Goodwin

Titolo: Victoria
Autore: Daisy Goodwin 
Editore: Sonzogno
Pagine: 432
Anno di pubblicazione: 2017
Prezzo copertina: 19,50 €

Recensione a cura di Marika Bovenzi


L’800, da sempre, esercita un ascendente particolare su di me: da un lato per il rivoluzionarismo culturale e tecnologico, e le grandissime innovazioni; dall’altro per l’emancipazione femminile, l’eleganza e quelle correnti artistiche e letterarie che segnarono l’inizio di grandi movimenti. Vari furono i personaggi di grande spicco tra cui Charles Dickens, Lewis Carroll, le sorelle Brontë, Sir Arthur Conan Doyle, e tanti altri.

E proprio a tal proposito, non posso non parlarvi del libro scritto da Daisy Goodwin, intitolato Victoria, che ripercorre le vicende dell’ascesa al trono dell’omonima regina. Il libro si apre su un piccolo spaccato di vita quotidiana della giovane, relegata nel grigio e triste palazzo di Kensington a trascorrere le ore lontana dalla società e dai suoi coetanei in compagnia della duchessa di Kent, madre asfissiante, e di Sir John Conroy, fiduciario materno e uomo borioso, altezzoso e ripugnante. L’unica sua ancora di salvezza è la baronessa Lehzen, tutrice e balia. 

Le giornate si alternano tra lezioni noiose, passeggiate nel giardino, libri e bambole, fino a quando il 20 giugno 1837, un messaggero da Windsor porta una notizia funesta che cambierà in meglio la vita di Alexandrina Victoria: suo zio, il re Guglielmo IV, è morto e il trono d’Inghilterra è nelle sue mani. L’intero palazzo cade nel fermento più totale e ci sarà un via vai di ministri in visita, nobili curiosi, parenti invidiosi pronti a metterla in ridicolo. La nuova regina, sopraffatta da una bolgia di personaggi sconosciuti, da subito prova del suo carattere indomito e determinato decidendo di spostare la residenza reale a Buckingam House, di separare gli appartamenti di sua madre, e di passare alla storia come la regina Vittoria. “Mentre il Lord Ciambellano si preparava all’annuncio ufficiale, lei si voltò verso Melbourne. Doveva consultarlo su una questione della massima importanza, e lui avrebbe sicuramente capito. «Sul proclama vengo chiamata Alexandrina Victoria, suppongo». «Si, Maestà». «Da ora in poi voglio essere chiamata solo Vittoria».

Comincia così la vita a palazzo tra balli, feste in maschera, incoronazioni e complotti orditi da sua madre e Conroy per conquistare la Reggenza al trono e adombrare la sua immagine. I giorni passano, le settimane si rincorrono e Vittoria non perde occasione per chiedere consiglio al suo fidato primo ministro, rinominato da lei Lord M, un uomo nobile, gentile, dal passato sofferto, di grande intelligenza e carisma, che ben presto comincerà a far battere il giovane cuore della regina. I due si avvicineranno, si cercheranno e a tratti rincorreranno, attirando l’attenzione e le malelingue di tutti. E proprio a causa di ciò, lo zio della sovrana Leopoldo I, invita alla corte di Vittoria, i suoi cugini materni Alberto e Ernesto, con lo scopo di presentare il primo tra i due alla regina e spingerli al matrimonio. Hanno così inizio giorni di pianti, tristezza, sofferenza, abbandono, fino a quando il principe di Coburgo, Alberto, non irromperà nell’esistenza di Vittoria suscitandole, interesse, attrazione ed infine amore.

Lo scritto, segue le vicende narrate nella prima stagione della serie televisiva omonima, scritta sempre da Daisy Goodwin e in onda in Italia in questi giorni. Lo stile è semplice e il linguaggio diretto ed elegante. La particolarità del libro risiede nel fatto che da un lato tra le pagine è possibile trovare scene, vicende e dialoghi non presenti nello sceneggiato tv; dall’altro, le parole permettono di conoscere meglio e da vicino i personaggi interpretati da Jenna Coleman, Rufus Sewell e Tom Hughes. Vi ritroverete a leggere di una regina forte e fiera in continua lotta contro una società maschilista; di un ministro tutto d’un pezzo che donerà il suo cuore ormai rinchiuso da anni; di un rigido principe che capitolerà al cospetto di una ragazza piccola d’aspetto, ma grande di carisma; di una servitù affezionata; di parenti serpenti e avidi, etc. In conclusione, anche se è possibile vedere la rappresentazione sullo schermo, il romanzo è ricco di particolarismi, dettagli, sentimenti e parole celate che rendono l’intera storia appassionante, avvincente e coinvolgente.

Lo consiglio a tutti gli appassionati dell’epoca vittoriana, e a chi ha voglia di conoscere qualcosa in più sulla giovinezza di una sovrana ritenuta da tutti “ la madre dell’Europa”.

L'AUTRICE
Daisy Goodwin (1961) è scrittrice, produttrice e sceneggiatrice televisiva inglese. Ha pubblicato due romanzi, tradotti in Italia da Sonzogno: L’ereditiera americana (2013) e L’amante inglese di Sissi (2014). Alla regina Vittoria ha dedicato questo romanzo, nonché l’omonima serie televisiva, in onda su laeffe. Vive a Londra con i tre cani, le due figlie e il marito. 

PUOI ACQUISTARE IL LIBRO QUI

LIBRI & CULTURA CONSIGLIA...