Recensione: Nel paese di Gattafata, di Orsola Nemi

Titolo: Nel paese di Gattafata
Autore: Orsola Nemi
 
Editore: Bompiani
Pagine: 128
Anno di pubblicazione: 2017
Prezzo copertina: 10,00 €
 

Recensione a cura di Marika Bovenzi 

Come ogni Natale che si rispetti, non possono mancare le classiche fiabe natalizie impregnate di magia, amore e gioia. A tal proposito, quest’anno la casa editrice Bompiani ha deciso di ristampare, in una nuova e tascabile versione, una famosa opera di Orsola Nemi, intitolata Nel Paese di Gattafata. Una vecchietta, la sera dell’Epifania, perdendosi tra i ricordi dell’infanzia decide di ripercorrere alcuni passaggi e di prendersi dunque un caffellatte con un
panino in una latteria. Qui incontra tre signori, che altri non sono che i tre Re Magi, appena ritornati dall’adorazione del Bambino Gesù a Betlemme. 

Illustrazione di Sergio Ruzzier
Quest'ultimi, essendo una serata di festa, chiedono all’anziana signora di esprimere un desiderio, che si scopre essere quello di ascoltare una bella favola. Così, i Re Magi la portano in una piccola villetta piena di bambole, pupazzi, peluche e tanto altro. In questa casa strana e di allegria, la padrona, la vecchia bambola Vanetta con la quale la vecchietta aveva giocato da bambina, decide di raccontare una lunga storia di una grande avventura. Questa comincia in una casa, dove Vanetta vive insieme alla gatta Caterina e i suoi gattini, a un mandarino cinese dall’indole difficile e alla teiera Guendalina. È una vita tranquilla e quasi noiosa finché un giorno Silvestro, un gattino di Caterina, sparisce in un quadro appeso nel soggiorno. La cornice rappresenta il paese Meraviglia, e Silvestro è partito perché spera di trovarvi il suo padrone, San Silvestro. Così Vanetta, aiutata da Gianni, un ragazzino con le scarpe intelligenti, decide di andare a cercarlo e di entrare nel quadro. Da quel momento in poi si ritroveranno in un mondo fantastico popolato da una Ghiandaia attaccabrighe; dalla Bella Addormentata; dalla gatta maga gentile di nome Marfisa; dai Re Magi, dalla magica Gattafata; dalla delicata ed etera regina Belkis; e dal valoroso principe Brandimarte... 

Illustrazione di Sergio Ruzzier
Lo stile è semplice e il linguaggio è fluido e diretto, proprio di una favola. Le ambientazioni, hanno colori vivaci e sono caratterizzate dai tipici elementi fiabeschi, quali: castelli, palazzi, boschi e villaggi. Per quanto riguarda i protagonisti principali, troviamo: la vecchietta, una donna stanca, nostalgica, ma piena di speranza e fantasia; Vanetta, una bambola con tratti simili ad una giovane ragazza, spensierata, un po’ timida, vanitosa e innocente; ed infine Gianni, un ragazzo scaltro, arguto, a tratti burbero, ma dal buon cuore. Ciò che subito salta all’occhio, è proprio la contrapposizione tra il personaggio anziano e quelli giovanili: se da un lato troviamo la malinconia, il rimpianto e l’oscurità che cala con l’avanzare degli anni; dall’altro, abbiamo una ventata di gioia, felicità e luce dettata dalla serenità della giovinezza. 

Illustrazione di Sergio Ruzzier
Personalmente, ho amato tantissimo le ambientazioni e il miscuglio di personaggi trasmigrati dal loro reale contesto ad un mondo completamente fittizio e nuovo. Il libro, mi ricorda tanto Le Cronache di Narnia di C. S. Lewis, il Paese delle Meraviglie di Lewis Carroll e Lo Schiaccianoci di Alexandre Dumas, sia per le ambientazioni oniriche, magiche e con un tratto naturalistico, sia per la moltitudine di personaggi strani, paradossali, misti ed eroici. La narrazione è inoltre accompagnata dalle illustrazioni di Sergio Ruzzier che, con un tratto semplice e monocolore, raffigura la magia presente nel libro.

In conclusione è un romanzo che consiglio a grandi e piccini, da leggere magari la notte di Natale.


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