Recensione: Il regalo più grande, di Philip Van Doren Stern

Titolo: Il regalo più grande
Autore:
Philip Van Doren Stern
Editore: Piemme
Pagine: 62
Anno di pubblicazione: 2017
Prezzo copertina: 12,00 €


Recensione a cura di Marika Bovenzi

Quest’anno, per Natale, Il Battello a Vapore ha deciso di pubblicare nella sua collana un libello prezioso scritto da Philip Van Doren Stern: sto parlando de Il regalo più grande, la storia da cui ha preso ispirazione il grandissimo film di Frank Capra, La vita è meravigliosa. È la Viglia di Natale del 1943, e George Bailey, uomo disilluso dalla vita, depresso e angosciato, sta contemplando il suicidio su un ponte. Qui, mentre le immagini della sua vita gli scorrono nella mente, gli si avvicina uno sconosciuto strano che, di punto in bianco,
comincia ad intavolare una conversazione con George. 

Una scena del film "La vita è meravigliosa"
Quest’ultimo, come se fosse spinto da una forza superiore, racconta all’interlocutore del suo desiderio più profondo: non essere mai nato. Lo sconosciuto esaudisce il suo desiderio e George ritorna nella sua città dove scopre che nessuno ormai lo riconosce e che le vite delle persone a lui vicine sono cambiate inevitabilmente: i suoi amici hanno fatto scelte sbagliate; suo fratello è morto in un incidente; e quella che doveva essere sua moglie, ha sposato un altro. In preda alla disperazione più totale, ritorna al ponte dove cerca spiegazioni dallo sconosciuto, che dal canto suo gli rivela senza troppi giri di parole che George ha desiderato qualcosa di inutile e deleterio visto che già possedeva il regalo più grande: quello della vita. Il protagonista, pentito, prega la figura misteriosa di restituirgli la sua vecchia esistenza e i suoi affetti. 

Una scena del film "La vita è meravigliosa"
Lo stile dell’autore è diretto e il linguaggio ha toni classicheggianti. Personalmente, in questo libricino ho rivisto molto la prosa e le tematiche dickensiane presenti in Canto di Natale: le ambientazioni natalizie oscure; i personaggi in preda alla disperazione e ormai amareggiati; il ripercorrere la vita trascorsa e gli affetti; una situazione sociale precaria ; “quello che sarebbe potuto essere e quello che non è”; i patimenti dell’animo umano; l’esasperazione dei cuori buoni. Tutto riporta inevitabilmente all’autore inglese dell’Ottocento, anche se Philip Van Doren Stern se ne discosta nel momento in cui tutto è ambientato nel presente e in una delle sue infinite possibilità. Inoltre all’interno del libro, alla fine, vi è un lungo capitolo scritto dal figlio dell’autore in cui ci racconta tutte le vicende che dovette affrontare suo padre per la pubblicazione del libello, e per la trasformazione in pellicola cinematografica. Degna menzione va anche alla bellissima copertina che, rigirandola, diventa una carta da regalo per impacchettare il libro e regalarlo. 

Una scena del film "La vita è meravigliosa"
Il regalo più grande è un romanzo pregno di spirito natalizio che consiglio a chi ha amato Dickens e a chi ha voglia di ritrovarsi nella storia di un uomo coraggioso che alla fine ha saputo apprezzare la sua vita.

L'AUTORE
Il 12 febbraio 1938, un sabato mattina, mentre si rade, Philp Van Doren Stern ragiona sul racconto The Greatest Gift. L'idea gli è arrivata in sogno. Autore di pubblicazioni perlopiù storiche, non hai mai scritto narrativa. La sua agente propone il racconto a molti editori, ricevendo solo rifiuti. Ma Philip è ormai affezionato a quella storia che nessuno vuole, così decide di farne stampare duecento copie a proprie spese da spedire poi come biglietto di auguri nel Natale del 1943. Una copia è destinata al regista Frank Capra. 

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