Recensione: La bambina che guardava i treni partire, di Ruperto Long

Titolo: La bambina che guardava i treni partire
Autore: Ruperto Long
 
Editore: Newton Compton
Pagine: 416
Anno di pubblicazione: 2017
Prezzo copertina: 10,00 €


Montevideo, 1964. Il generale Charles de Gaulle rende omaggio ai soldati uruguaiani che avevano combattuto per la Francia durante la seconda guerra mondiale: settanta volontari arruolati nelle Forze francesi liberi, molti dei quali finiti nella Legione straniera. Tra di essi c'è Domingo López Delgado, soldato della leggendaria Tredicesima Mezza brigata, copertasi di gloria in Africa settentrionale e durante la liberazione della Francia. Proprio a lui, il generale rivolge un ringraziamento
particolare: "Bien fait, légionnaire!". Perché?

Ebrei a Końskie (Polonia)
Liegi, dicembre 1938. In Europa spirano venti di guerra, accompagnati da una crescente ondata di antisemitismo. Alter, studente di ingegneria ebreo, preoccupato per la sua famiglia decide di lasciare la città belga per fare ritorno a Końskie, in Polonia. Sua sorella Blima invece, rimane in città insieme al marito Léon e ai due figli Raymond e Charlotte. Pochi mesi più tardi, il 1 settembre del 1939, Hitler invade la Polonia dando inizio alla Seconda guerra mondiale. L'ascesa della Terzo Reich sembra inarrestabile, e con essa la diffusione delle leggi razziali. Alter, rimasto in Polonia, si occupa del ghetto di Końskie, dove sono costretti a vivere, in condizioni disumane, tutti gli ebrei presenti in città. Riunitosi al suo amico Christoff, Atler si trova ad affrontare affrontare malnutrizione, malattie, soprusi, violenze e persino barbari omicidi, mentre gli eventi precipitano verso la "soluzione finale".

Klaus Barbie, il macellaio di Lione
Intanto in Belgio anche la piccola Charlotte e la sua famiglia sono costretti ad affrontare la minaccia nazista. Per questo, il padre Léon, dopo essersi procurato dei documenti falsi, decide di portare tutti a Parigi, dove però la situazione non è diversa. Sarà solo la prima meta di una lunga ed estenuante fuga: da Parigi a Lione, da Grenoble al piccolo villaggio di Saint-Pierre-de-Chartreuse, per cercare di sfuggire all'implacabile Klaus Barbie, soprannominato il macellaio di Lione. Una storia a cui prenderà parte inaspettatamente anche Domingo López Delgado, un giovane soldato uruguaiano partito come volontario per aiutare la Francia in guerra. Impegnato nella campagna d'Africa, Domingo si ritrova ad affrontare prima l'eroica resistenza di Bir Hacheim; dopo la "tragica" vittoria di El Alamein, che -de facto- diede il via ad una fase nuova del conflitto; ed infine l'Operazione Dragoon, l'invasione alleata della Francia meridionale.

Domingo López Delgado
Ogni testimonianza dell'Olocausto merita di essere trascritta, e anche se si ha l'impressione che esse possano sembrare tutte uguali, in realtà bisogna ricordare che ogni persona coinvolta ha vissuto un'esperienza diversa, profonda e tragica. La bambina che guardava i treni partire si rivela un romanzo interessante, narrato in modo originale attraverso le testimonianze di alcuni dei numerosi personaggi che compaiono nelle storie. Sono tre infatti i protagonisti di cui seguiamo le vicende: Charlotte, la piccola bambina ebrea che fugge con la sua famiglia per non cadere preda delle persecuzioni naziste; Alter, lo zio, che prova ad affrontare con orgoglio e dignità le sofferenze a cui è sottoposto il suo popolo; Domingo, l'eroico soldato uruguaiano che, lontano da casa, affronta gli orrori della guerra, portando con sé coraggio, eroismo e solidarietà. Questo permette al lettore di avere uno sguardo triplice sugli eventi che caratterizzarono il Secondo conflitto mondiale; in tal senso, particolarmente interessante risulta il racconto di alcuni dei principali eventi bellici in Africa, che videro sfortunati protagonisti anche i nostri soldati italiani. Inoltre, le vicende della bambina si intersecano anche con quelle di alcuni personaggi importanti della Resistenza francese.

Susan Travers
La lettura è fluida e l'autore riesce a mantenere la giusta tensione narrativa dall'inizio alla fine. Oltre ai protagonisti, le cui vicende risultano coinvolgenti ed emotivamente toccanti, vale la pena ricordare altre figure storiche importanti che compaiono nel romanzo, come il pluridecorato tenente colonnello della Legione straniera Dimitri Amilakhvari; Susan Travers, l'unica donna della Legione straniera; e il già citato Nikolas Barbie, spietato cacciatore di ebrei.

La bambina che guardava i treni partire è una di quelle letture imperdibili per chi vuole conoscere la Shoah e gli orrori della guerra.

L'AUTORE
Ruperto Long è un ingegnere, scrittore e politico. Nel 2013 è stato nominato Cavaliere dell’Ordine delle Arti e delle Lettere dal governo francese. Nel 2015 ha ricevuto la Medaglia d’Onore Juan Zorrilla de San Martín per i suoi lavori su Lautréamont e Ferrer. È stato senatore uruguaiano e attualmente è ministro della Corte dei Conti uruguaiana. Ha ricevuto numerosi premi per il suo sostegno in favore dei disabili e anche per la creazione di un museo della scienza. È autore di opere di saggistica, mentre La bambina che guardava i treni partire segna il suo esordio nella narrativa. 

PUOI ACQUISTARE IL LIBRO QUI

LIBRI & CULTURA CONSIGLIA...