Recensione: La spia di Venezia, di Benet Brandreth

Titolo: La spia di Venezia
Autore:
Benet Brandreth
Editore: Newton Compton
Pagine: 475
Anno di pubblicazione: 2017
Prezzo copertina: 9,90 €


Stratford-upon-Avon, marzo 1585. A vent'anni, William Shakespeare è già sposato con tre figli e lavora come guantaio nella bottega del padre. Lontano dall'essere soddisfatto della sua esistenza, nonché incline ai piaceri della carne e al brivido dell'avventura, il giovane Will trova gioia solo nell'arguzia delle parole e nel teatro, la sua grande passione. La presenza di attori in città, quindi, diventa l'occasione giusta per sfuggire dalla noia quotidiana, ma anche per mettersi nei guai: dopo aver schernito un importante amministratore locale, Matthew Hunt, Will,
ignaro delle conseguenze, decide anche di umiliarlo seducendo la sua giovane figlia Alice.

Ritratto di Vittoria Accoramboni
Per non mettere in pericolo la sua famiglia, costretto a fuggire dal desiderio di vendetta di Hunt, Will trova rifugia a Londra, dove incontro nuovamente gli attori ammirati a Stratford: il grasso e brioso Nicholas Oldcastle e il suo amico saggio e coraggioso John Hemmings, che in breve tempo diventano i suoi migliori amici. A Londra, il temperamento e l'intelligenza di Will vengono notati da sir Henry Carr, ambasciatore al servizio di Sua Maestà che sta cercando un agente per un importante missione a Venezia, da cui dipende il futuro stesso dell'Inghilterra. Ignaro del proprio ruolo ma costretto a partire nuovamente per sfuggire ai suoi nemici, Will inizia un lungo e pericoloso viaggio verso la Repubblica. Intanto a Roma, il potente cardinale Montalto - il futuro papa Sisto V - affida allo spietato assassino Giovanni Prospero, conte di Genova, il compito di fermare l'ambasciatore inglese nonché quello eliminare la duchessa Vittoria Accoramboni e il suo nuovo marito Paolo Orsini, sospettato di aver eliminato il precedente marito, Francesco Peretti, nipote dello stesso Montalto...

"C'è nelle cose umane una marea che colta al flusso conduce alla gloria. Perduta, l'intero corso della nostra vita si arena sui fondali di miserie."

Ritratto di William Shakespeare
Tutti gli studiosi del Bardo si interrogano sui cosiddetti "lost years" (anni perduti), ovvero il periodo che va dal 1585 al 1592, l'anno della sua comparsa sulla scena letteraria inglese. Benet Brandreth, prendendo spunto da una delle tante leggende (in particolar modo quella narrata da Nicholas Rowe, il primo biografo di Shakespeare, secondo la quale Will abbandonò Stratford, rifugiandosi a Londra, per sfuggire a un processo causato dalla caccia di frodo di un cervo di un signorotto locale), decide di giocare con la fantasia e con la Storia per colmare questo vuoto, trasformando il grande drammaturgo e poeta inglese in un giovane avventuriero alla ricerca del proprio destino; un seduttore turbolento e passionale incline all'arguzia, all'ingegnosità e alla poesia.

Venezia, XVI secolo
Sullo sfondo della guerra anglo-spagnola, l'autore mescola gli intrighi politici tra le grandi potenze, la rivalità tra la Chiesa cattolica e quella Anglicana, la battaglia tra le spie e i fatti personali dei protagonisti - storici e non, che trovano un appuntamento comune nella ricca e affascinante Venezia; una città tanto seducente quanto pericolosa in cui il Bardo ambienterà due delle sue opere più celebri: l'Otello e il Mercante di Venezia. Intrighi, omicidi, risse, inseguimenti, agguati e duelli rendono avvincente la storia, ma sono soprattutto i dialoghi meravigliosi a illuminare il romanzo di Brandreth: giochi di parole (ancora più apprezzabili in lingua originale, ovviamente!), battute sagaci, dialoghi pungenti e tante citazioni. Senza dimenticare le descrizioni particolareggiate e i numerosi personaggi interessanti, tra i quali spiccano (oltre a Will) i due amici attori, la bella e perspicace cortigiana Isabella Lisarro (chiaramente ispirata alla figura di Veronica Franco) e il "mostruoso" Prospero, assassino per vanità.

Ritratto di Papa Sisto V
Dopo aver letto la Spia di Venezia, Benet Brandreth è diventato ufficialmente uno dei miei scrittori preferiti del genere storico e attendo con ansia l'uscita del secondo romanzo, intitolato L'assassino di Verona, pronto a tuffarmi nuovamente nelle avventure di Will e dei suoi irresistibili amici. Imperdibile!

L'AUTORE
Benet Brandreth è un esperto di Shakespeare e del suo linguaggio. Lavora per la Royal Shakespeare Company e la Donmar Warehouse, scrive e interpreta storie per la radio. Il suo spettacolo teatrale The Brandreth Papers ha riscosso un grande successo di pubblico. Istruttore di arti marziali filippine, vive a Londra con la moglie e due figli e fa del suo meglio per apparire un uomo del Rinascimento. Il suo sito internet è www.benetbrandreth.com

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