Recensione: Florence Grace, di Tracy Rees

Titolo: Florence Grace
Autore: Tracy Rees
Editore: Neri Pozza
Pagine:
448
Anno di pubblicazione: 2017

Prezzo copertina: 18,00 €


Recensione a cura di Eleonora Cocola

Cornovaglia, 1850. È una tiepida serata di settembre e la tredicenne Florrie Buckley parte da Braggenstones, il piccolo villaggio in cui è nata e cresciuta, per recarsi a Truro per un lavoro da cameriera. Si tratta solo di una serata, una festa sfarzosa data da una famiglia benestante. Florrie è abituata al mondo incantato delle brughiere, agli spiriti misteriosi che la aiutano ad orientarsi, alla vecchia Rilla che le insegna ad usare le erbe come una strega; ma si ritrova ammaliata da un altro tipo di magia: l’eleganza, le luci, le giovani nobildonne raggianti di gioia, la musica. Complice anche un incontro interessante con due ragazzi: Sanderson Grace, solare, “dorato come la sabbia”, e suo
fratello Turlington, tenebroso e affascinante, con cui Florrie avverte subito una strana alchimia. Un paio d’anni dopo quella serata, la vita della giovane arriva a una svolta: già orfana di entrambi i genitori, con sua nonna in punto di morte, Florrie sta per rimanere sola al mondo. Per fortuna (o per disgrazia?) la ragazza si rivela essere imparentata proprio con la nobile famiglia Grace, che per salvaguardare il suo lignaggio è disposta ad accoglierla.

Dopo il successo di Amy Snow, Tracy Rees torna a raccontare l’Inghilterra dell’epoca vittoriana attraverso gli occhi di una giovane donna. Come Amy, anche Florence è un’outsider che si ritrova, in questo caso suo malgrado, a fare i conti con l’alta società inglese. E dalle brughiere della Cornovaglia dove era solita correre libera a piedi nudi, si trova catapultata in un mondo di crinoline, buone maniere e scomodi vestiti multistrato, dove togliersi le scarpe davanti a un uomo rappresenta uno scandalo irripetibile, e dove basta una rispostaccia per ritrovarsi chiusa in soffitta per giorni.

Ma soprattutto, per la prima volta in vita sua, è costretta ad avere a che fare con persone maligne, prepotenti, velenose; il suo intuito che le suggerisce la reale essenza delle persone le serve fino a un certo punto, i rimedi appresi dalla vecchia Rilla sono inutili, gli spiriti delle brughiere sono troppo lontani. Per far fronte a questo nuovo mondo pieno di ostacoli, Florence può contare solo su se stessa e sui pochi amici che ha a Londra.

A metà tra il romanzo storico e il romanzo di formazione, Florence Grace è una lettura piacevolissima e un libro scritto magistralmente. Tracy Rees non trascura proprio nulla: né la costruzione dei personaggi – anche quelli minori, intorno ai quali aleggia fino alla fine un’aura di mistero – né l’ambientazione: alla natura incontaminata e selvaggia della Cornovaglia, a cui corrispondono persone genuine e di buon cuore, si oppone una Londra cupa e fumosa, popolata per lo più da personaggi tenebrosi e tormentati. Pagina dopo pagina, mentre la trama perfettamente costruita si snoda scorrevole, vediamo la ragazzina Florence diventare una donna capace di combattere la cattiveria e le prepotenze dei suoi parenti con le armi della gentilezza e della compassione.

L'AUTRICE
Tracy Rees è nata nel Galles. Dopo essersi laureata a Cambridge ha scritto diversi saggi, prima di partecipare al premio indetto dal Richard & Judy Bookclub. Il suo romanzo Amy Snow è stato selezionato tra migliaia di partecipanti, diventando il caso editoriale dell’anno. 

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