Recensione: RACCONTI DI NATALE - Sei racconti, cinque grandi scrittori, un solo tema: il Natale

Titolo: Racconti di Natale
Autore: AA.VV.
Editore: Cento Autori
Anno di pubblicazione: 2016
Prezzo copertina: 6,00 €

Recensione a cura di Marika Bovenzi

Il racconto di Natale nasce nel diciannovesimo secolo con le storie dello scrittore inglese Charles Dickens, per poi diventare un vero e proprio genere letterario in cui si sono cimentati scrittori di ogni epoca, compresi diversi autori italiani. Racconti di Natale, la nuova raccolta di storie natalizie curata da Carmine Treanni, ci propone proprio sei racconti degli scrittori più in voga dell’epoca: Carlo Collodi, Grazia Deledda, Guy de Maupassant, Luigi Pirandello e Matilde Serao. In La festa di Natale, Carlo Collodi ci propone una storia commovente e profonda in cui il protagonista, un bambino ricco, mosso da amore, solidarietà e compassione aiuta
un coetaneo più sfortunato e malnutrito.

In Natale del Consigliere di Grazia Deledda, un uomo di successo, soddisfatto dalla vita dal punto di vista lavorativo, nei giorni di festività si abbandona alla malinconia e alla nostalgia dovuta ai ricordi di un amore giovanile passato. In Racconto di Natale, Guy de Moupassant affida la voce narrante al dottor Bonenfant, che ci parla di una donna destinata al diavolo, trascinata dai compaesani sul suolo sacro del paese. Una cena di Natale, sempre dello stesso scrittore francese, ambientato nella Notte Santa, racconta di cui due giovani aristocratici che, mentre decidono di andare a trovare i parenti di un pover’uomo novantacinquenne morto la mattina, fanno delle scoperte sconcertanti e paradossali. Nella novella Un Natale sul Reno, Luigi Pirandello ci narra del suo viaggio in Germania, dove è costretto a passare le festività in preda ai ricordi della fanciullezza, fatti di spensieratezza e ingenuità. Ed infine Matilde Serao con il racconto Canituccia, una storia di povertà, soprusi e castighi subiti da una bambina da parte di una matrona contadina, fa un'aperta denuncia alla società italiana dell’epoca, gretta, obsoleta e a tratti malvagia.

La raccolta è caratterizzata da linguaggi differenti e disparati come quello elegante e raffinato di Mausappant, quello diretto e popolano di Serao, quello favolistico e semplice di Collodi, quello artificioso di Pirandello e quello ricercato e lezioso di Deledda. Nonostante gli stili differenti, tutti e cinque gli scrittori hanno in comune la volontà di far riscattare i deboli e i poveri e di dare un lieto fine alle loro sfortunate vite, almeno nei giorni di Natale. Personalmente, ho apprezzato questa raccolta per la semplicità e la ricchezza morale dimostrata dai protagonisti dei racconti. Non a caso, non ci vengono narrate le bellezze materiali e le sfavillanti decorazioni natalizie, ma al contrario vengono esaltate le meraviglie dell’animo umano. Una raccolta di racconti che, in qualche modo, ci fa anche riflettere su problemi di ordinaria ed attuale quotidianità, come la povertà dettata dalla crisi e dal consumismo, il materialismo dilagante, l’irriconoscenza e la pretenziosità delle persone. 

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