Recensione: L'ULTIMO ORCO di Silvana De Mari

Titolo: L'ultimo orco
Autore: Silvana De Mari
Editore: Salani
Pagine: 720
Anno di pubblicazione: 2016

Prezzo copertina: 13,00 €


Recensione a cura di Marika Bovenzi

Da sempre l’immaginario fantastico dei romanzi comprende creature magiche come orchi, elfi, gnomi, nani, maghi, cavalieri, arcieri, stregoni etc. E come ogni buon fantasy che si rispetti, ci ritroviamo difronte ad una dose generosa di epicità che a tratti rassomiglia i personaggi umani ai cavalieri della Chanson de Roland. Anche nel caso de L’ultimo Orco di Silvana de Mari, ci troviamo difronte ad un fantasy puro che ripercorre i passi di Tolkien. In un regno già dilaniato dalle lotte tra umani e creature magiche, una nuova ombra si stende sul Mondo: gli Orchi, mostri terribili che si
abbattono sulle città come calamità naturali, saccheggiando, radendo al suolo e trucidando chiunque si poni sul loro cammino.

Le due città principali del regno sono la Città Airone (Varil), circondata da risaie, e la Città Istrice (Daligar), difesa da palizzate. Entrambe sono governate da personaggi saggi ed eserciti pronti a difendere le mura a costo della vita. Il capitano della cavalleria leggera di Daligar, Rankstrail, scosso dal dolore e dalla disperazione annichilente, decide di combattere il nemico fino allo stremo, ma nel pieno della battaglia viene richiamato per affrontare un nuovo personaggio: Yorsh, Ultimo Elfo fuggiasco che, con grande forza di spirito, tenta di salvare parte del suo esercito di diseredati.

L’autrice divide inoltre il romanzo in tre parti: la prima, in cui Rankstrail si ritrova a combattere contro eserciti nemici e da uomo di armi si trasforma in un personaggio capace di compassione; la seconda, ambientata anni dopo, vede protagonista l’Elfo Yorsh stabilitosi sul mare, in un villaggio chiamato Erbrow in onore dell’Ultimo Drago morto per salvarli; ed infine la terza ed ultima parte pregna di battaglie tra razze e gesti epici.

Con un linguaggio elegante ed arzigogolato, l’autrice ci narra di vicende locali, battaglie tra specie, speranze e fede di ogni razza, anche se a tratti le minuziose descrizioni rallentano il ritmo e danno un senso di noia. La particolarità del romanzo risiede, invece, nel fatto che l’autrice alterna scene e vicende valorose ed eroiche a momenti ilari e sarcastici. Inoltre, attraverso il personaggio di Rankstrail, affronta tematiche all’ordine del giorno come l’accettazione di specie diverse, il combattere per le giuste cause, il vedere al di là delle divergenze razziali, il comprendere le abitudini e i valori di altri popoli. In tal senso, il libro può essere considerato come una romanzo di formazione, oltreché una nuova storia dai tratti mitici e leggendari. Un libro da consigliare ai lettori appassionati del genere!

L'AUTRICE
Silvana De Mari è nata nel 1953 in provincia di Caserta e vive a Torino, è specializzata in chirurgia generale e in psicologia cognitiva, ha praticato la professione di chirurgo in Italia e in Africa e attualmente si occupa di psicoterapia. Non si definisce una scrittrice, ma un medico che scrive. Il suo romanzo best seller L’ultimo elfo (Premio Bancarellino e Premio Andersen 2004) l’ha consacrata come una delle autrici italiane di libri per ragazzi più conosciute al mondo. I suoi libri sono tradotti in una ventina di lingue e hanno ricevuto premi importanti. 

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