Nothing more (Anna Todd); Le donne della notte: novità Sperling & Kupfer in libreria dal 25 ottobre

Titolo: Nothing more
Autore: Anna Todd

Editore: Sperling & Kupfer
Pagine: 320
Anno di pubblicazione: 2016

Prezzo copertina: 17,90 €


New York con i suoi grattacieli vertiginosi e la vita frenetica è forse l'ultimo posto al mondo in cui Landon Gibson avrebbe immaginato se stesso. Eppure quando la sua ragazza di sempre, Dakota, si trasferisce lì per studiare danza, decide di seguirla. Una nuova vita lo aspetta nella città che non dorme mai. Insieme però a un'amara sorpresa. Poco dopo il suo arrivo, infatti, Dakota rompe con lui. Landon ha sempre pensato che New York sarebbe stato l’inizio del suo futuro, non certo la fine del suo passato. E ora deve trovare la forza di ricominciare, dopo di lei. Per fortuna al suo fianco, ad aiutarlo a rimettere insieme i cocci, c'è Tessa, la sua migliore amica. Ma non sarà facile perché
l'amore, a volte, è davvero imprevedibile. Messo alla prova, Landon, bello, gentile e un po' impacciato, si confermerà davvero il bravo ragazzo, il "marito ideale" che tutti credono?

Titolo: Le donne della notte
Autore: Marton James

Editore: Frassinelli
Pagine: 456
Anno di pubblicazione: 2016

Prezzo copertina: 20,00 €


Lilith nasce a fine Ottocento all’interno della “Montepellier Estate”, una piantagione di cotone giamaicana in cui dominano razzismo e violenza e dove i confini tra bene e male, buono e cattivo sono diventati via via sempre più labili e indistinguibili. Lilith nasce con gli occhi verdi, ma è nera (dunque schiava). Cresce, in qualche modo, da sola fino a quando non le verrà proposto di unirsi alle “Donne della Notte”, un gruppo di schiave e una sorellanza che sta cercando di ribellarsi alla schiavitù, alla violenza e agli stupri. Ma Lilith è un personaggio complesso, irrisolto, a modo suo feroce. È convinta che i suoi occhi verdi – prova evidente che suo padre era un bianco – la rendano non solo diversa, ma migliore rispetto alle altre schiave. I suoi piani, perciò, sono molto più ambiziosi rispetto all’organizzare una semplice rivolta: «a volte si augura che il grande Signore arrivi e spazzi via tutto. Il campo, la piantagione, la contea. Il paese. Il mondo. Si augura che tutto riparta dall’inizio, e che lo schiavo diventi il libero, e il libero diventi lo schiavo».

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