Recensione: MISS PEREGRINE. LA CASA DEI RAGAZZI SPECIALI di Ransom Riggs

Titolo: Miss Peregrine. La casa dei ragazzi speciali
Autore: Ransom Riggs
 
Editore: Rizzoli
Pagine: 383
Anno di pubblicazione: 2016

Prezzo copertina: 18,00 €


Recensione a cura di Marika Bovenzi

Quanti di voi da bambini si sono ritrovati ad ascoltare dei racconti strani o sprazzi di ricordi di vite lontane dai propri nonni? Quelle storie di guerra, di avventure, di fughe e di malinconia, spesso raccontate attraverso fotografie in bianco e nero in cui si ritraevano la povertà, volti severi, persone in una posa rigida ed intere famiglie. Attimi congelati nel tempo da semplici fotogrammi, destinati a tramandare per generazioni intere, le gesta, la quotidianità, il coraggio e la fermezza d’animo di personaggi che altrimenti non potremmo conoscere. Ed
è proprio ciò che succede a Jacob, protagonista indiscusso dell’opera di Ransom Rigg.

Il ragazzo, nipote di Abraham (un uomo ebreo sfuggito alle persecuzioni razziali della seconda guerra mondiale), trascorre la sua infanzia affascinato dalle storie fantastiche e meravigliose legate alla giovinezza di suo nonno. Quest’ultimo, durante gli anni, attraverso delle foto d’epoca narra del suo viaggio da adolescente su un’isoletta paradisiaca a largo del Galles -per scampare a dei mostri provenienti dalla Polonia, dove vivevano, in un orfanotrofio particolare, una serie di ragazzi dalle capacità speciali guidati da Miss Peregrine, una governante fuori dagli schemi: un bambino capace di rendersi invisibile, una bambina che levitava, un sollevatore di pesi immani, l’uomo con la faccia dipinta sulla nuca, due gemelli con indosso costumi assurdi e chi più ne ha più ne metta.

Crescendo, Jacob comincia a pensare che quei racconti sono solo il frutto dell’immaginazione di un anziano e strambo parente, fino a quando, però, la morte dello stesso innesca una serie di reazioni a catena che portano Jacob a domandarsi quanta verità celino i racconti degli incubi di suo nonno. Stanco delle congetture e della vita grama che si ritrova a condurre, decide di attraversare l’oceano per visitare quel famoso orfanotrofio che tanto appariva idilliaco agli occhi di suo nonno e di altri bambini ebrei sfuggiti agli orrori della guerra. E proprio nelle stanze e nei bauli di quell’ antico e abbandonato edificio, Jacob scoprirà la verità sul passato tanto misterioso e celato della sua famiglia. Il nonno era folle, visionario o portatore di verità?

Con un linguaggio semplice e coinvolgente, Ransom Rigg descrive la realtà crudele della guerra e della persecuzione degli ebrei attraverso storie surreali, ambientazioni orrorifiche, luoghi magici, mostri e bambini speciali. Riesce a trasformare tutte le atrocità e le sofferenze della seconda guerra mondiale in amenità e singolarità. Personalmente, credo che l’autore possa personificare il personaggio di Abraham, mentre noi lettori siamo tutti dei Jacob, pronti ad ascoltare la sua storia, a fantasticare, a crederci, ma allo stesso tempo a dubitarne e a sentire quell’impellente bisogno di chiarire queste anomalie. E per rispondere ai nostri quesiti, non ci resta che seguire il viaggio insieme al protagonista.

L’adattamento cinematografico, per la regia di Tim Burton, uscirà nella sale statunitensi il 30 settembre 2016, mentre in quelle italiane il 15 dicembre 2016. Presente un cast d’eccezione: Eva Green, Asa Butterfield, Samuel L. Jackson, Ella Purnell, Rupert Everett.


 
L'AUTORE
Ransom Riggs è nato in Florida e vive a Los Angeles. È autore di cortometraggi, scrittore di viaggi, collezionista di fotografie d’epoca e blogger. Rizzoli ha pubblicato i tre volumi della trilogia di Miss Peregrine: La casa dei ragazzi speciali (2011), Hollow City (2014) e La biblioteca delle anime (2016). 

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