Recensione: SEGRETO DI FAMIGLIA di Mikaela Bley

Titolo: Segreto di famiglia
Autore: Mikaela Bley
 
Editore: Newton Compton
Pagine: 336
Anno di pubblicazione: 2016

Prezzo copertina: 12,00 €


Ellen, giornalista di TV4, si occupa di cronaca nera e vive a stretto contatto con la morte, anche se non ha mai superato la perdita della sorella gemella. Per questo quando il nuovo direttore Jimmy, che l'ha mollata un anno prima senza una spiegazione, le affida il caso di una bambina scomparsa di otto anni - la stessa età della sorellina, Ellen, nonostante l'ansia e il panico, sente di dover far qualcosa per aiutarla. All'inizio la polizia non sembra preoccuparsi della scomparsa di Lycke, ma con il passare delle ore la situazione diventa sempre più disperata e la vicenda si trasforma in un caso
mediatico. Indagando, Ellen scopre una situazione familiare difficile: una madre depressa, un padre assente e una matrigna gelosa, mentre l'unica a cui sembra importare qualcosa della bambina è la tata. Quando però viene rinvenuto il corpo senza vita di Lycke, la polizia dirige le attenzioni verso un ipotetico pedofilo, mentre Ellen è convinta che la verità si celi nell'ingarbugliata situazione familiare. Così, nonostante i turbamenti personali, il difficile rapporto personale con il capo e le minacce di morte, la giornalista decide di continuare ad indagare...

Segreto di famiglia è un thriller interessante che arriva dalla Svezia dopo un buon successo internazionale. Si tratta di un romanzo d'esordio e questo sicuramente depone a favore dell'autrice. La lettura risulta scorrevole e regala diversi colpi di scena, soprattutto nel finale. La storia si muove in una doppia direzione: da una parte il caso mediatico con annessa riflessione sul ruolo controverso dei media nei casi di cronana nera; dall'altra le vicende di una famiglia allargata che fanno riferimento a problemi sociali ampiamenti diffusi, come i contrasti tra genitori divorziati e la scarsa attenzione verso i figli "contesi". In tal senso, l'autrice si rivela molto abile nel creare un clima di tensione e di mistero attorno alla famiglia della vittima, alimentando sospetti e facendo emergere la drammatica realtà poco alla volta. Il risultato è un ritratto impietoso di una società "malata", reso ancora più tetro e grigio dalla fredda e piovosa ambientazione svedese.

Molto interessante risulta anche la figura della protagonista, una tenace giornalista dilaniata dai conflitti interiori: da una parte il dovere di arrivare - a tutti i costi e in tutti i modi - prima degli altri sulla "notizia"; dall'altra i sensi di colpa per un'etica professionale che sempre più spesso viene calpestata in nome dell'audience e di una spettacolarizzazione televisiva della violenza; senza dimenticare i fantasmi del passato e un lutto che sembra impossibile da elaborare.

Se siete amanti dei thriller con una predilezione per le storie ambientate nel freddo Nord, Segreto di famiglia può risultare una lettura piacevole e coinvolgente.

L'AUTRICE
Mikaela Bley è nata nel 1979, vive a Stoccolma con il marito e i loro due figli. Ha lavorato come produttrice per il canale televisivo TV4, ma ora fa la scrittrice a tempo pieno. Segreto di famiglia è il suo romanzo di esordio. Dopo l’incredibile successo internazionale del libro, l’autrice sta lavorando a una serie che ha per protagonista l’ostinata giornalista Ellen Tamm. 

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