Recensione: I GILLESPIE di Jane Harris

Titolo: I Gillespie
Autore:
Jane Harris
Editore: Beat
Pagine: 512
Anno di pubblicazione: 2016

Prezzo copertina: 9,00 €


Recensione a cura di Marika Bovenzi

I Gillespie è la nuova opera in stile vittoriano di Jane Harris, che ci regala - ancora una volta - un'indimenticabile personaggio femminile. Il romanzo si apre con una prefazione ambientata a Londra nel 1933. Qui, Harriet Baxter, ormai anziana, comincia a raccontare gli anni della sua giovinezza, quando per un caso fortuito incontrò Ned Gillespie, definito da lei “artista, innovatore e genio dimenticato”. La maggior parte della storia è ambientata nei paesaggi suggestivi della Scozia, in particolar modo a Glasgow nel 1888, anno in cui
la città ospita la sua prima Esposizione Universale e, con essa, numerosi artisti giunti da ogni parte del mondo.

Harriet, trentacinquenne indipendente e all’avanguardia, in seguito alla perdita dell’amata zia decide di trasferirsi in Scozia, terra d’origine. Qui, in un pomeriggio di fine maggio, durante una passeggiata, Harriet salva la vita ad una anziana signora che, successivamente, si rivela essere la sua vicina di casa, Elspeth. Ben presto però, Harriet si accorge che i suoi vicini non conducono un’esistenza felice: l’anziana donna si rivela una persona indelicata; suo figlio Ned, pittore geniale, distratto dalle preoccupazioni familiari non dà spazio alla sua creatività finendo per creare stereotipi artistici; sua moglie Annie, donna dal temperamento debole, vive una vita all’insegna dell’angoscia causatale dal carattere indisciplinato e nevrotico della figlia maggiore Sibyl.

Quest’ultima dimostra una certa instabilità mentale attraverso diversi episodi più o meno gravi in cui disegna immagini oscene sui muri, mette una scheggia di porcellana tagliente tra le lenzuola della sorellina Rose, e avvelena una bevanda durante una festa. Insomma, una follia che si acuisce il pomeriggio del 4 maggio 1889, quando Sibyl ritorna dal parco senza la sorellina. Da quel momento la serena quotidianità di una famiglia caotica e la bellezza di paesaggi idillico-naturali vengono inaspettatamente interrotti dall’evento tragico che spalanca le porte dell’inferno: nessuno sa che fine ha fatto Rose, tutti vengono additati come potenziali colpevoli, compresa la signorina Harriet.

Jane Harris grazie ad uno stile incalzante, turbinoso e quasi febbrile ci narra una storia che si apre come un normalissimo romanzo storico vittoriano per poi trasformarsi in un noir d’altri tempi, carico di tensione. Attraverso intrecci ed enigmi ci racconta i misteri, l’ossessività, la “dark-side” del periodo vittoriano, fatto non solo di merletti, scoperte ed evoluzioni, ma anche di mostri, assassini, stranezze e violenze. Un mondo cupo e pericoloso in cui Harriet Baxter dimostra che non tutte le donne sono damigelle bisognose di aiuto, e che con determinazione e intelletto si può strappare la liberta ad una società gretta e standardizzata. Un romanzo evocativo consigliato a chi ama i gialli storici.

L'AUTRICE
Jane Harris è nata a Belfast. Autrice di cortometraggi premiati nei maggiori concorsi cinematografici internazionali, nel 2000 ha vinto il Writer’s Award dell’Arts Council of England. Dopo Le osservazioni (Neri Pozza 2006, BEAT 2012), il suo primo romanzo, ha pubblicato con Neri Pozza I Gillespie (2012).

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