Recensione: MACBETH, la tragedia di Shakespeare prima del film

Titolo: Macbeth. Testo inglese a fronte 
Autore: William Shakespeare 
Editore: Newton Compton
Pagine: 224
Anno di pubblicazione: 2015
Prezzo copertina: 9,90 €

Scozia, XI secolo. Macbeth, signore di Glamis, ha appena vinto la battaglia contro le forze congiunte di Norvegia e Irlanda, guidate dal ribelle Macdonwald, quando, insieme al generale Banquo, riceve la visita di tre streghe che gli profetizzano che prima diventerà signore di Cawdor, e poi re. Macbeth, generale leale e coraggioso, non crede fino in fondo alla profezia, ma quando viene nominato signore di Cawdor, a seguito del tradimento di quest'ultimo, inizia a pensare all'assassinio del re Duncan; ossessionato dalla profezia e spinto dalla
cupidigia della moglie, Macbeth decide di assassinare il re in visita al suo castello facendo ricadere l'infamia sui suoi figli, Malcolm e Donalbain, costretti a scappare per non fare la fine del padre. Acclamato re, Macbeth non riesce a darsi pace perché si sente continuamente minacciato dai nemici, in particolare da Banquo, che ha assistito alla profezia ed è convinto che Macbeth sia il vero colpevole. Così, senza pensarci due volte, Macbeth fa assassinare anche Banquo, ma la scia di sangue è solo all'inizio...

Fassbender e Cotillard nel film Macbeth (2015)
Macbeth, tragedia più corta nella lunga produzione shakespeariana, è una delle opere più conosciute e rappresentate nel tempo, ispirata in qualche modo alla figura storica di Macbeth di Scozia, che fu re dal 1040 al 1057. La parabola di Macbeth, da generale virtuoso e fedele a spietato tiranno, riflette l'eterno conflitto tra il fascino del potere, a cui sembra impossibile resistere anche per l'animo più nobile, e il peso della coscienza, che porta con sé dubbi, paure, visioni, ossessioni, senza però mai trasformarsi in vero pentimento. E proprio in questa abiguità è racchiusa la dannazione e la forza di Macbeth, figura epica e allo stesso tempo tragicamente umana: un uomo distrutto dalla sua stessa ambizione.

Macbeth (2015)
La corruzione del potere e il superamento dei limiti morali contraddistinguono non solo la figura del protagonista ma anche di sua moglie, Lady Macbeth, uno dei personaggi femminili più estremi e affascinanti dell'intera produzione shakespeariana: donna folle, avida, crudele, manipolatrice, pronta a tutto pur di raggiungere i suoi scopi, e poi però incapace di reggere il peso delle sue azioni immorali.

Tra le tematiche principali anche il rapporto tra il fato, rappresentato dalla profezia delle streghe (Salve Macbeth, che un giorno sarai chiamato re!), e il libero arbitrio: la modalità con il quale raggiungere il proprio destino (E' un pugnale quello che vedo dinanzi a me con l'impugnatura rivolta alla mia mano? Vieni, lascia che ti afferri.). E ancora il sovvertimento dell'ordine naturale a seguito del regicidio, il rapporto tra monarchia e tirannia, l'eterna lotta tra il bene e il male, la futilità dell'esistenza: "La vita è solo un'ombra che cammina, un povero commediante che si pavoneggia e si dimena per un'ora sulla scena e poi cade nell'oblio: la storia raccontata da un idiota, pieno di frastuono e di foga, e che non significa nulla". 

William Shakespeare, con il suo inconfondibile stile poetico, metaforico, a tratti travolgente, ci regala un'opera eternamente attuale capace di ammalire i lettori di tutte le età.

Da oggi nelle sale l'omonimo film di Justin Kurzel con Michael Fassbender, Jack Reynor, Marion Cotillard, David Thewlis.


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