La recensione di ANNA, l'ultimo struggente romanzo di Niccolò Ammaniti

Titolo: Anna
Autore: Niccolò Ammaniti
 
Editore: Einaudi
Pagine: 288
Anno di pubblicazione: 2015 

Prezzo copertina: 19,00 €


Recensione a cura di Eleonora Cocola

Nella Sicilia del 2020 imperversa la “rossa”, un’epidemia che colpisce chiunque superi la soglia della pubertà: a rimanere vivi e in salute sono solo i bambini. Del mondo che conosciamo, quello che anche la protagonista Anna aveva conosciuto da bambina, sono rimaste solo le rovine; la vita dei piccoli sopravvissuti si riduce a una lotta quotidiana contro la fame e le malattie. È uno scenario da paura, pieno di cadaveri in putrefazione, infrastrutture, case e automobili ridotte a carcasse; gruppi di ragazzini comandano orde di bambini dipinti di blu, case e vecchi supermercati vengono razziati, i cani randagi inseguono i sopravvissuti per l’autostrada.

Per stare al mondo vale una sola legge, quella del più forte. E Anna, tredici anni, è forte: tanto da saper badare non solo a se stessa ma anche al fratellino Astor; da combattere contro un cane che non muore mai e che poi diventa suo amico; da percorrere tutta la Sicilia per andare a recuperare Astor, che è stato rapito dai bambini blu; abbastanza forte da arrivare in pedalò in Calabria, dove forse qualcuno ha trovato una cura per la rossa. Anna riversa tutte le sue forze nella missione di tenere al sicuro il piccolo Astor, come le aveva chiesto sua madre, della quale conserva un ricordo vivido, un mucchio di ossa e un quaderno pieno di istruzioni per la sopravvivenza.

Diventare grandi fa paura, letteralmente. Tutti i piccoli drammi, le angosce e le incertezze che segnano il passaggio dall’infanzia alla vita adulta in Anna si trasformano in pericoli reali e tangibili, primordiali: restare senza cibo, essere sbranati dai cani, ammalarsi e restare senza medicine, trovarsi al buio in solitudine e senza una torcia funzionante. I piccoli abitanti di questo mondo terribile hanno a che fare quotidianamente con questi pericoli, con la morte e con la sofferenza. Regrediti a uno stato primordiale di lotta contro l’ambiente che li circonda in nome della sopravvivenza, i ragazzini crescono completamente soli e liberi, selvatici; la società e le sue norme sono solo un lontano ricordo.

Uno scenario apocalittico, descrizioni crude, molta violenza: tutti questi ingredienti rendono Anna un libro disturbante, specie all’inizio, tanto che per il lettore entrare nel mondo devastato inventato da Ammaniti è una scelta tutt’altro che facile e immediata. Poi però nel personaggio di Anna si inizia a intravedere una complessità che cattura; alla violenza del mondo devastato dalla rossa si alterna la dolcezza dei ricordi; alla ragazzina coraggiosa e sensibile si affianca una figura altrettanto intensa, quella del fratello Astor. Quello di Anna un personaggio straordinariamente complesso: un po' adulta e un po' bambina, ombrosa ma capace di sentimenti profondissimi, così forte ma allo stesso tempo così fragile; un personaggio capace di entrare nell’anima di chi legge, e di continuare a viverci ben oltre le pagine del romanzo. Troppo piccolo per conservare ricordi vividi della vita prima della rossa, pulsante di un’energia vitale inquieta e libera, anche la figura di Astor è indimenticabile.

Alla trama però manca un po' di forza: prima si concentra sulla lotta di Anna per la sopravvivenza, poi subentra il rapimento e il relativo recupero di Astor, seguito dal tentativo di raggiungere il continente; da questo punto di vista il libro finisce con l’essere un po' dispersivo, proprio come le speranze di Anna, sempre volte a nuove possibilità di salvezza. Forse questa mancanza di un obiettivo preciso e di una trama lineare è voluta, o forse è dovuta al fatto che tanta attenzione è stata dedicata all’approfondimento psicologico dei personaggi, alle particolarissime relazioni che si instaurano tra i sopravvissuti e alle descrizioni crude e dettagliatissime. Su quest' ultime Ammaniti non si risparmia, dipingendo in maniera geniale scene di stampo apocalittico in cui suggestioni primordiali e talvolta seicentesche si mischiano a elementi contemporanei: dal raduno simil rave-party dei ragazzini che sperano di salvarsi mangiando le ceneri della misteriosa Picciridduna, al macello di una mandria di mucche nella carcassa di un centro commerciale con grigliata annessa.

Anna è un libro estremamente forte e complesso, una lettura non semplice ma di straordinario impatto emotivo.

L'AUTORE
Niccolò Ammaniti è nato a Roma. Ha pubblicato da Mondadori Nel nome del figlio (1995), Fango (1996), Ti prendo e ti porto via (1999) e Come Dio Comanda (Premio Strega 2007, è stato portato sul grande schermo da Gabriele Salvatores). Presso Einaudi sono usciti un suo racconto nell'antologia Gioventú cannibale (1996), i romanzi Branchie (1997), Io non ho paura (2001, 2011 e 2014), Che la festa cominci (2009, 2011, 2015), Io e te (2010), la raccolta di racconti Il momento è delicato (2012) e la raccolta di storie a fumetti Fa un po' male (2004), sceneggiata da Daniele Brolli e disegnata da Davide Fabbri. Per Einaudi Stile Libero ha curato l'antologia Figuracce (2014). Nel 2014, Stile Libero ha ripubblicato Ti prendo e ti porto via e Fango e, nel 2015 , Come Dio Comanda. Il suo ultimo romanzo è Anna (Stile Libero 2015). Dai suoi libri sono stati tratti film di successo, di importanti registi.

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