La recensione del libro vincitore del Premio Strega Giovani: CHI MANDA LE ONDE di Fabio Genovesi

Titolo: Chi manda le onde
Autore: Fabio Genovesi
Editore: Mondadori
Pagine: 391
Anno di pubblicazione: 2015 

Prezzo copertina: 19,00 €


Recensione a cura di Eleonora Cocola

Sandro ha quarant’anni, non ha un lavoro fisso e vive ancora con i genitori; o meglio sopravvive, arrabbatandosi tra lavoretti temporanei e le scorribande con gli amici di una vita. Serena è bellissima, e cresce da sola i suoi due figli: la piccola Luna è una ragazzina albina, gracile, misteriosa; la sua anima è sensibile e delicata come la sua pelle e i suoi occhi, che non possono resistere alla luce del sole.

Suo fratello Luca invece è perfetto, sicuro di sè, ha qualcosa di magnetico che fa sì che tutti lo adorino all’istante, almeno quanto lui ama la vita. Poi c’è Zot, un bambino russo di Chernobyl che si comporta e parla come un anziano. Le vite di questi personaggi si intrecciano, complice il mare che porta doni e tesse le fila del loro destino; avvicinarsi gli uni agli altri li cambia, li aiuta a crescere e anche a superare la peggiore delle tragedie.

Chi manda le onde è un libro che non può lasciare indifferenti. I suoi personaggi non si limitano a catturare l’interesse e le simpatie del lettore; sono vivi e profondi, e, con il loro fluttuare tra la quotidianità e il surreale, gli entrano direttamente sotto la pelle, e lì rimangono anche dopo la lettura del romanzo. Genovesi si cala coraggiosamente nei panni della piccola Luna, una ragazzina un po’ magica ma così teneramente vera con la sua ingenuità di bambina, con il suo amore per la calda luce del sole che pure le ferisce la pelle e gli occhi. Fa parlare Serena in seconda persona, come una donna che si guarda allo specchio e si rivolge a se stessa per ricordare il suo passato surreale, per rimproverarsi, per farsi coraggio. Poi c’è il punto di vista di Sandro, l’unica debolezza del romanzo: dal confronto con i due personaggi femminili, portentosi per ironia e profondità, esce indebolito, sbiadito, come se non riuscisse proprio a prendere il volo e rivelare qualcosa di più della sua indole di eterno “sfigato”.

I tre narratori si alternano in una serie di capitoli avvincenti, che talvolta potrebbero essere quasi dei piccoli racconti bastanti a se stessi. La trama, come i protagonisti, è sospesa tra quotidiano e magia, in un equilibrio fragile ma perfetto, che non si spezza mai; lo stesso equilibrio che c’è fra tragedia e comicità. Il tutto è immerso in un’ambientazione che (anche lei) ha del surreale: la Forte dei Marmi già protagonista di Versilia Rock city, che, smessi i panni glamour dell’estate si veste dello struggente mistero e della velata malinconia propria del mare d’inverno. Un mare che non fa solo da sfondo, ma agisce proprio come uno dei personaggi, a volte portando doni e altre prendendosi qualcosa in cambio.

Un libro meraviglioso, che non smette mai di sorprendere, di far riflettere, sognare, ridere e piangere.

L'AUTORE
Fabio Genovesi è nato a Forte dei Marmi nel 1974. Ha scritto i romanzi Versilia Rock City ed Esche vive, tradotto in dieci Paesi tra cui Stati Uniti e Israele, il saggio cult Morte dei Marmi e Tutti primi sul traguardo del mio cuore, diario on the road della sua avventura al Giro d'Italia. Collabora con il Corriere della Sera e Glamour. 

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