Recensione: UNA LACRIMA COLOR TURCHESE di Mauro Corona

Titolo: Un lacrima color turchese
Autore: Mauro Corona
Editore: Mondadori
Pagine: 96
Anno di pubblicazione: 2014
Prezzo copertina: 12,00 €
 


Il giorno di Natale da tutti i presepi del mondo scompare la statuina più preziosa: quella di Gesù Bambino. La notizia scuote il mondo cristiano e l'umanità intera si interroga su questo fatto sconvolgente: che fine hanno fatto le statuine? E soprattutto perchè nessuno riesce a costruirne altre e/o rappresentare l'immagine di Gesù Bambino? Ognuno si diletta ad offire la propria teoria, spesso per fare soldi, ma la tesi più accreditata sembra propendere verso la vittoria di Satana, ovvero del trionfo del Male sul Bene. Intanto, dopo un anno trascorso in false congetture e affannata ricerca dei responsabili, nella culla vuota si materializza una misteriosa lettera...


Una lacrima color turchese, ultima fatica di Mauro Corona, per le tematiche trattate ricorda il racconto "Sogno di Natale" di Pirandello. Si tratta di una "specie di fiaba" natalizia scritta per mettere "a nudo l'ipocrisia del Natale e di tutti i buonisti a tempo determinato". Corona infatti parte dalla festa più importante dell'anno, svuotata oramai del suo respiro più autentico in nome del consumismo, del materialismo o, peggio ancora, del finto buonismo, per raccontare l'ipocrosia dell'uomo, incapace di guardarsi allo specchio e trovare dentro se stesso le cause dell'allontanamento da Dio; pfacile invece trovare nell'altro, o meglio in milioni e milioni di "altri", le ragioni di una "statuetta" scomparsa nel nulla e riottosa a voler tornare al proprio posto.   

L'autore nella sua critica feroce alla società non risparmia praticamente nessuno, nemmeno le "anime buone", come umili, poveri e genorosi, che spesso finiscono per cedere al fascino del Dio Denaro o, peggio ancora, all'indifferenza verso i peccati del mondo. Come non vengono risparmiati i Ministri di Dio che, in quanto uomini, non sono immuni a cadere in tentazione. "Quelli che la domenica vanno a messa, fanno segni di croce e onorano le feste comandate e non sanno cosa sono la tolleranza, la carità, la generosità, il perdono. Che sono razzisti, xenofobi e falsi. Qui si ritroveranno tutti anche se, ovviamente, daranno la colpa ad altri di quello che succederà".

Mauro Corona
Mauro Corona con uno stile semplice, diretto, ma non per questo meno potente, ci regala un racconto duro e difficile da digerire, come può essere voltarsi verso lo specchio e scoprire la triste realtà che tutti cerchiamo affannosamente di celare. Un romanzo breve che si legge velocemente ma non lascia indifferenti, capace di suscitare ampie riflessioni nel lettore, soprattutto in prossimità di un evento tanto importante come il Natale
  
L'AUTORE
Mauro Corona è nato a Erto (Pordenone) nel 1950. È autore di Il volo della martora, Le voci del bosco, Finché il cuculo canta, Gocce di resina, La montagna, Nel legno e nella pietra, Aspro e dolce, L'ombra del bastone, Vajont: quelli del dopo, I fantasmi di pietra, Cani, camosci, cuculi (e un corvo), Storia di Neve, Il canto delle manére, La fine del mondo storto (premio Bancarella 2011), La ballata della donna ertana, Come sasso nella corrente, Venti racconti allegri e uno triste, Guida poco che devi bere: manuale a uso dei giovani per imparare a bere, delle raccolte di fiabe Storie del bosco antico e Torneranno le quattro stagioni, tutti editi da Mondadori, e di La casa dei sette ponti (Feltrinelli 2012) e Confessioni ultime (Chiarelettere 2013).

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