Recensione: GLI USSARI ALATI di Daniele Cellamare

Titolo: Gli ussari alati
Autore: Daniele Cellamare
Editore: Fazi
Pagine: 
350
Anno di pubblicazione: 2014
Prezzo copertina: 14,50 €


Recensione a cura di Marika Bovenzi

Gli ussari alati di Daniele Cellamare è un romanzo storico incentrato sulla figura degli Ussari, corpo guerriero d’èlite, a cui fa da sfondo l’assedio di Vienna ad opera della macchina da guerra Ottomana. Il romanzo ci narra dell’assedio di Vienna nel 1683, quando il gran visir Kara Mustafà, su ordine del sultano Mehmet IV, si pose alla testa del possente esercito ottomano per marciare in Europa alla conquista della capitale del Sacro Romano Impero, ossia Vienna.

Kara Mustafà
L’obiettivo principale del visir non era la capitale definita anche "mela bianca", questa poteva rappresentare un diversivo e una semplice perla da aggiungere alla sfilza delle conquiste, ma la "mela rossa", ovvero Roma, il centro di ogni possibile espansione. A queste vicende si aggiungevano poi le rivalità tra i re e i principi cattolici che non riuscivano a trovare un punto di accordo nelle questioni politiche e territoriali dell’epoca. A questo punto, quando ormai le sorti europee sembravano segnate, entrò in gioco il papa, che con astuzia e manovre politiche affidò al frate cappuccino Marco d’Aviano il compito di cercare una soluzione, probabilmente reperibile in una Lega Santa tra sovrani europei con forti legami consolidati con la Polonia. Proprio in quello stato si celavano i segreti di quelle figure quasi leggendarie degli ussari, identificati anche come "esercito mai sconfitto". Sullo sfondo di questi grandi scontri compariranno anche figure come il re polacco Giovanni III Sobieski e il giovane principe italiano Eugenio di Savoia, ricordato poi come un grande condottiero. Oltre ai fatti principali e agli intrecci politici e militari, lo scrittore ci narra anche della storia d’amore tra la duchessa Margharet ed un giovane nobile polacco, valoroso guerriero che scenderà sul campo di battaglia.

Protagonisti indiscussi del romanzo sono gli Ussari alati di Polonia, un compartimento di cavalleria famoso per la forza, per l’imbattibilità e per un particolare estetico: le  lunghe ali di piume portate sulle spalle con lo scopo di terrorizzare i nemici. Sono proprio loro che compariranno all’improvviso, avventandosi sull’accampamento turco, sotto gli occhi degli esausti viennesi che aspettavano la liberazione delle mura di cinta. La particolarità di questo romanzo risiede nel fatto che lo scrittore, a dispetto di qualsiasi romanzo storico da cui ci si aspetta noia e un ribadire continuo di fatti politici, desta nel lettore una particolare attenzione, poiché il fulcro del libro non è tanto una guerra, quanto piuttosto i suoi protagonisti, in modo specifico un solo reparto.

Assedio di Vienna (1683)
Lo stile narrativo è scorrevole e il libro si legge con molta facilità. Cellamare riesce a porre il giusto accento e il giusto tono in ogni situazione: l’oppressione ottomana, la disperazione per la situazione europea, il fervore della battaglia, l’amore sofferto, la gioia e la liberazione per i viennesi portata dagli ussari. L’autore dunque prende per mano il lettore e lo guida alla scoperta non solo degli scenari principali, ma anche dei relativi retroscena caratterizzati dagli ambienti, gli usi e i costumi dell’epoca.

Un romanzo consigliato principalmente agli appassionati del genere, anche se può risultare una lettura interessante per tutti.

L'AUTORE
Daniele Cellamare è nato nel 1952 e si è laureato in Scienze Politiche all'università Luiss. È docente presso la Sapienza di Roma e il Centro Alti Studi della Difesa. Autore di numerose pubblicazioni di storia contemporanea, collabora con Rivista Militare e altre testate nazionali. Vive a Roma ed è appassionato di studi sulla storia militare. Gli Ussari alati è il suo primo romanzo.

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