'14; La festa dell'insignificanza: novità Adelphi in libreria da ottobre

Titolo: '14
Autore:
Jean Echenoz
Editore: Adelphi
Pagine: 110
Anno di pubblicazione: 2014
Prezzo copertina: 14,00 €


Quando, il 1° agosto 1914, le campane suonano a martello annunciando la mobilitazione, nemmeno il mite, smarrito Anthime riesce a sottrarsi all'esultanza generale, alle discussioni febbrili, alle risate senza fi­ne sovrastate da inni e fanfare. E poi – lo dice anche Charles con la consueta sicumera – è questione di quindici giorni al più, sarà una guerra lampo. Un ultimo, antinomico sguardo d'addio alla deliziosa Blanche – la giovane che ama ma che Charles ha ovviamente conquistato per primo – e, insieme a lui e agli inseparabili Padioleau, Bossis e Arcenel, eccolo partire da Nantes alla volta dell'ignoto.
Ignoto che rimarrà tale per tutti i cinquecento giorni che passerà al fronte, perché per Anthime la guerra non può che essere un evento tenebroso e indecifrabile: anche quando si lancia curvo e goffo contro il nemico, preceduto dalla lama della baionetta che fora l'aria gelida, anche quando apprende della morte di Charles, abbattuto insieme al Farman F 37 sul quale compiva un volo di ricognizione, anche quando vede Bossis inchiodato a un puntello di galleria, anche quando si vomita addosso di paura e di disgusto – anche quando una scheggia di granata, simile a una levigata ascia neolitica, punta su di lui come per regolare una questione personale. D'ora innanzi, la sua vita minuscola sarà diversa – inaspettatamente, sorprendentemente diversa.

Titolo: La festa dell'insignificanza
Autore:
Milan Kundera
Editore: Adelphi
Pagine: 128
Anno di pubblicazione: 2014
Prezzo copertina: 10,00 €


Gettare una luce sui problemi più seri e al tempo stesso non pronunciare una sola frase seria, subire il fascino della realtà del mondo contemporaneo e al tempo stesso evitare ogni realismo - ecco "La festa dell'insignificanza". Chi conosce i libri di Kundera sa che il desiderio di incorporare in un romanzo una goccia di "non serietà" non è cosa nuova per lui. Nell'Immortalità Goethe e Hemingway se ne vanno a spasso per diversi capitoli, chiacchierano, si divertono. Nella Lentezza, Vera, la moglie dell'autore, lo mette in guardia: "Mi hai detto tante volte che un giorno avresti scritto un romanzo in cui non ci sarebbe stata una sola parola seria ... Ti avverto però: sta' attento". Ora, anziché fare attenzione, Kundera ha finalmente realizzato il suo vecchio sogno estetico - e "La festa dell'insignificanza" può essere considerato una sintesi di tutta la sua opera. Una strana sintesi. Uno strano epilogo. Uno strano riso, ispirato dalla nostra epoca che è comica perché ha perduto ogni senso dell'umorismo.

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