Recensione: NYMPHOMANIAC Vol. 1 (2014). Al cinema dal 3 aprile

Una fredda sera d'inverno Seligman (Stellan Skarsgård), vecchio colto e scapolo, trova in un vicolo una donna malridotta, dopo essere stata picchiata, e decide di portarla a casa per curarla. La donna, Joe (Stacy Martin - Charlotte Gainsbourg), a sua volte decide di sfogarsi e di raccontare a Seligman la sua folle storia, segnata dalla dipendenza dal sesso. Un racconto diviso in capitoli, sorta di step evolutivi della ninfomania...

Nymphomaniac diretto da Lars von Trier, regista di Melancholia, propone un'analisi dettagliata e profonda della ninfomania, ovvero di un'anomalia del comportamento sessuale delle donne che si manifesta in un desiderio continuo e mai completamente soddisfatto. Così lo spettatore assiste al racconto di Joe dalle origini, quando a dodici anni la ragazza scopre il proprio sesso.

Da qui si passa al primo rapporto e, successivamente, al crescente bisogno di nuovi partner per sfamare i propri appetiti sessuali. In mezzo la difficoltà a prendere coscienza della propria dipendenza, l'amore per Jerôme (Shia LaBeouf), la complessità nella gestione dei molteplici rapporti e delle conseguenti crisi coniugali da essi provocati. Fino alla comparsa dell'anorgasmia, ovvero dell'impossibilità di raggiungere l'orgasmo, che chiude il primo volume.

Lars von Trier, come per Melancholia, racconta la storia attraverso immagini poetiche, soprattutto in relazione alla natura. Proprio questo aspetto, il continuo riferimento al mondo naturale, serve all'autore per sottolineare la natura istintiva della ninfomania che, come dimostrato da studi medici, non può essere considerata una perversione, ma una vera e propria patologia sessuale riconducibile agli istinti primordiali dell'uomo (o "pulsioni" per dirla alla Freud) che, come sostiene Nietzsche, per essere veri non devono rendere conto a nessuno; assecondarli, naturalmente, significa rifiutare le convenzioni sociale e questo conduce inevitabilmente all'isolamento dell'uomo dalla società. Seguendo la filosofia di Nietzsche, appunto, il regista contrappone la ninfomania alla ragione borghese e alla fede cristiana, i cui precetti vengono in qualche modo evocati dal colto Seligman.

La fotografia, dunque, rappresenta uno dei punti di forza del film che, a differenza delle aspettative generate dalla pubblicità, risulta meno volgare del previsto, anche se non mancano le scene di sesso e nudità. Il ritmo non è elevato ma il film si segue agevolmente fino alla fine. La prova attoriale del cast è convincente e il complesso ruolo di Joe è interpretato alla grande sia dalla giovane Stacy Martin, sia dalla più matura Charlotte Gainsbourg. Breve ma intensa la parte di Uma Thurman nei panni di una moglie tradita, madre di tre bambini, che sfoga la propria frustrazione nell'appartamento/alcova di Joe.

Un film d'autore molto interessante che non si limita a raccontare la ninfomania, ma induce a riflettere su molteplici aspetti dell'esistenza umana. Consigliato.

DATA USCITA: 03 aprile 2014
GENERE: Drammatico, Erotico
ANNO: 2014
REGIA: Lars von Trier
SCENEGGIATURA: Lars von Trier
ATTORI: Charlotte Gainsbourg, Stellan Skarsgård, Shia LaBeouf, Christian Slater, Willem Dafoe, Udo Kier, Jamie Bell, Stacy Martin, Uma Thurman, Connie Nielsen, Jesper Christensen, Jean-Marc Barr, Caroline Goodall, Kate Ashfield, Saskia Reeves, Nicolas Bro, Mia Goth
FOTOGRAFIA: Manuel Alberto Claro
MONTAGGIO: Morten Højbjerg, Molly Malene Stensgaard
PRODUZIONE: Zentropa Entertainments
DISTRIBUZIONE: Good Films
PAESE: Danimarca
DURATA: 110 Min

LIBRI & CULTURA CONSIGLIA...