Garofano Verde XX edizione, dal 24 al 29 settembre al Teatro Belli (Roma)


Comunicato Stampa
L‘omofobia incalza. Le discriminazioni sessuali dilagano. Le violenze esplicite e i bullismi tragici ai danni dell’umanità LGBT non solo non trovano un freno, da noi, nelle evolute campagne di cui il migliore Occidente si fa promotore, ma non inducono nemmeno a diritti-base tutelanti gli orientamenti personali. Allora, accanto a certi film che ormai hanno una sempre più diffusa e civile poetica di sostegno (ben nove film a tematica gay nel recente Festival del Cinema di Venezia), e a fianco di iniziative-spot come i bei tre minuti di Let’s Fall in Love di Pappi Corsicato, il teatro può ancora battere un colpo.

Contro il disagio della omoesclusione sociale non detta ma purtroppo spesso pensata e praticata, contro gli spazi ancora ghettizzati da culture del non dialogo o persino da sentimenti “amici” fermi solo a un principio di tolleranza e a un concetto di diversità, contro l’emergenza delle brutalità sul web, contro l’imperversante squadrismo scolastico, contro l’accanimento di uno scenario ostile alle varie identità omosessuali. Un’ingiustizia di cui vergognarsi per offese, ferite e pregiudizi intollerabili, e per persecuzioni clamorose e odiose.

Un brutto e barbaro “teatro” dove necessariamente deve attecchire e farsi sentire ancora (e sempre?) una manifestazione pacifica e culturale, Garofano Verde - Scenari di Teatro Omosessuale che, compiendo quest’anno vent’anni, tutti resi possibili da un sostegno pubblico, quello del Comune di Roma (con recente breve appoggio anche della Provincia di Roma), storicamente è l’avvenimento più ufficiale e più duraturo, in Italia, tra gli appuntamenti dediti alla drammaturgia e alla creatività scenica in tema di LGBT. Ed è il sostegno di Roma Capitale, che rende possibile nel 2013 questa settimana di appuntamenti della nostra rassegna, dopo che a sua volta il Teatro di Roma ha nello scorso giugno preso in carico e ospitato una festa di compleanno del Garofano Verde con la serata unica Still Life di ricci/forte, atto di memoria e di denuncia contro il martirio di omosessuali ad opera di una comunità aggressiva e teppistica.

Nel motore di ricerca del Garofano convergono da due decenni, con l’organizzazione della Società per Attori, una costante di serio impegno, di profonda ricerca di linguaggi, e di intenso monito non disgiunto da problemi che indubbiamente sussistono nell’ambito stesso omosessuale, lesbico, bisessuale o transessuale (specularmente alle questioni di un’area che facciamo fatica a delimitare come eterosessuale, ma che così viene chiamata per convenzione classificatoria e alienante).

Eccoci a proporre adesso sei serate, che esplorano la cultura gay inglese con Elio De Capitani e Ferdinando Bruni, la corporeità della solitudine con Alessandro Sciarroni, le parole poco sentite del lesbismo ad opera della Compagnia Mitipretese, l’altro da sé identitario con Enzo Curcurù, la testimonianza testoriana di un faccia a faccia invocante e desiderante Cristo con Valter Malosti, l’assillo esistenziale di Walter Siti di essere comprati e venduti, qui con la voce di Massimo Popolizio. Non un puro cartellone di spettacoli, ma un permanente e convinto progetto di teatralizzazione del sentire comune. Come sarebbe piaciuto a Don Gallo. Come potrebbe e dovrebbe piacere a istituzioni e a noi tutti cittadini.

Rodolfo di Giammarco

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