Recensioni: L'uomo con i pugni di ferro (2012); La casa (2013); Fire with Fire (2012); Fast & Furious 6 (2013)

A Jungle Village, un leggendario villaggio dell'antica Cina, Silver Lion (Byronn Mann), dopo aver eliminato il capo, Gold Lion, per prendere il suo posto, punta a rubare il carico d'oro dell'imperatore in transito presso la città. Tuttavia per realizzare il suo obiettivo si ritroverà a fare i conti con un trio inaspettato: un fabbro afroamericano, Blacksmith (RZA), al quale Silver Lion ha fatto amputare ambedue le braccia; Zen Yi (Rick Yune), figlio di Gold Lion, che vuole vendicare la morte del padre; e il misterioso viaggiatore inglese Jack Knife (Russell Crowe), segretamente inviato a Jungle Village dall'imperatore.
Chi riuscirà ad avere la meglio? Questo dovete scoprirlo da soli.

L'uomo con i pugni di ferro segna l'esordio alla regia per l'eclettico RZA, attore, rapper, produttore discografico e altro ancora.

Il film non può essere ricondotto ad un genere preciso ma spazia tra il wuxiapian, il fantasy, l'azione e lo splatter. Una miscela che se da una parte rende il prodotto originale, dall'altra rappresenta il suo principale limite. Il film infatti appare eccessivamente folle, visionario e confusionario, soprattutto per la pretesa di tirare in ballo troppi personaggi e storie parallele. La trama, in tal senso, sembra più un pretesto per permettere al regista di dar sfogo a tutta la sua fantasia. Eppure, nonostante questo, il film si lascia guardare, grazie a scene d'azione divertenti, ad un ritmo sostenuto e ai caleidoscopici costumi. La recitazione mediamente è passabile, ma il personaggio più riuscito è quello di Russell Crowe, ingrassato e quasi irriconoscibile, che riesce a dare quel pizzico di irinoia di cui necessitava la pellicola.
RZA, dunque, al suo esordio non viene completamente rimandato, ma è ancora lontano dal maestro Tarantino, a cui non ha mai negato di ispirarsi.

Mia (Jane Levy), una giovane tossicodipendente, si reca nella vecchia casa di famiglia, situata nel bosco, per cercare di smettere, insieme a due amici, Olivia (Jessica Lucas) ed Eric (Lou Taylor Pucci), al fratello David (Shiloh Fernandez), col quale ha un rapporto conflittuale avendola lasciata ad accudire la madre affetta da disturbo mentale, e alla sua nuova ragazza Natalie (Elizabeth Blackmore). La sera, in una situazione già tesa e difficile, i ragazzi scoprono l'esistenza di una cantina piena di carcasse di animali e tracce di sangue, oltre ad un misterioso libro che Eric, incuriosito, inizia a leggere. A sua insaputa, nel farlo evoca un'entità del male nascosta tra i boschi, che riesce ad impossessarsi di Mia rendendola una creatura assetata di morte...

La casa è un remake dell'omonimo film diretto nel 1981 da Sam Raimi, cult movie che ha segnato la storia del genere splatter e a cui si sono ispirate tantissime pellicole. Fede Alvarez, esordiente regista uruguaiano, per misurarsi con questo mostro sacro della cinematografia di genere, decide di variare un po' la trama e i personaggi, mantenendo però alcuni dei capisaldi che hanno reso famosa la pellicola. Il regista, dunque, riesce nell'intento di attualizzare, visivamente e narrativamente, la storia, rendendola persino più credibile dell'originale. La rappresentazione del male è decisamente riuscita e l'idea di collegarla, in qualche modo, alla droga risulta molto interessante. Le scene di suspense sono perfettamente bilanciate con quelle più macabre e agghiaccianti, di cui il film è ricco soprattutto nella seconda parte, che termina con un epilogo memorabile. I protagonisti sono tutti nella parte e riescono a trasmettere la paura e il terrore di chi lotta contro il male per la propria sopravvivenza.
Un film particolarmente riuscito, che non ha molto da invidiare all'originale e si candida a diventare uno dei migliori della stagione.

Jeremy Coleman (Josh Duhamel) è un pompiere che dopo aver salvato alcune persone decide di andare a festeggiare con gli amici. Nella sosta per acquistare alcuni alcolici, Jeremy assiste inerme alla morte del proprietario e del suo giovane figlio, giustiziati da un potente boss della malavita, e riesce a fuggire per miracolo. Proprio per far condannare l'uomo al processo, Jeremy accetta di finire nel programma di protezione testimoni, dove si innamora, ricambiato, dell'angente Talia Durham (Isabel Rosario Dawson).
Ma quando gli uomini del boss riescono a rintracciarlo, mettendo in pericolo anche la vita di Talia, Jeremy decide di passare da vittima a carnefice, intraprendendo una sfida all'ultimo sangue.

Fire with Fire è un film d'azione scontato e prevedibile con una storia trita e ritrita, in cui il personaggio principale, messo con le spalle al muro, è costretto a farsi giustizia da sè, per salvare i propri affetti. E se a livello narrativo il film è scontato, a livello tecnico la realizzazione è mediocre, con scene d'azione ed effetti tipici dei prodotti per la tv. Come non risulta particolarmente brillante ed espressiva la recitazione del cast, potenzialmente di tutto rispetto.
Un film che alla fine si lascia pure vedere, ma che non giustifica un salto al cinema. Meglio aspettare un passaggio in tv!

Dominic Toretto (Vin Diesel) e tutto il resto della banda, dopo il colpo a Rio, si godono tranquillamente la pensione in giro per il mondo. Ma quando l'agente del DSS Luke Hobbs (Dwayne Johnson) decide di chiedere il loro aiuto per incastrare un pericoloso criminale, Owen Shaw (Luke Evans), e la sua banda, in cui sembra implicata anche Letty, l'amore che Toretto credeva morto in un incidente, la "famiglia" non può fare a meno di tornare in pista, anche per ottenere l'assoluzione dei precedenti reati.
Così le due bande si lanceranno in una sfida all'ultimo sangue, tra inseguimenti, acrobazie e sfide a tutta velocità.

Fast & Furios 6 è il sesto episodio dell'omonima saga di grande successo nata nel 2001, il quarto diretto da Justin Lin.

Con questo episodio il regista sceglie di abbandonare definitivamente la strada della credibilità per abbracciare in toto la dimensione della spettacolarizzazione; macchine quasi futuristiche, inseguimenti da sballo, salti nel vuoto, sparatorie ed esplosioni pirotecniche. Le scene d'azione sono continue, incalzanti, adrenaliniche, ad alto contenuto di testosterone, proprio per non permettere allo spettatore di riflettere su una trama piatta, scontata e prevedibile. Mentre non manca la solita ironia di fondo che contraddistingue la serie dal primo episodio.
Fast & Furious 6, dunque, non delude le aspettative dei fans dell'action, ma mette in luce una preouccupante pochezza di idee che potrebbe indurre più di uno spettatore a fermare qui la propria corsa!

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