Recensione: PAULETTE (2013)

Paulette (Bernadette Lafont), un'anziana signora che vive con una magra pensione alla periferia di Parigi, odia tutti gli immigrati, dopo che alcuni giapponesi hanno acquistato il suo ristorante. Un odio che Paulette riversa anche nei confronti del genero Ousmane (Jean-Baptiste Anoumon), un poliziotto, e del nipotino Leo, entrambi di colore.
Dopo aver perso gran parte della mobilia, sequestrata per mancati pagamenti, Paulette decide di cominciare una nuova attività come spacciatrice di cannabis, convincendo Vito, uno piccolo boss locale, delle sue potenzialità. E infatti "nonna spinello" in breve tempo riesce a conquistarsi una fetta importante di mercato, grazie al talento come cuoca e al fiuto per gli affari. Una svolta che finirà per cambiare non solo la sua realtà economica, ma anche il rapporto con gli altri.


Paulette, ispirato in qualche modo ad una storia vera, è una commedia dolceamara che invita lo spettatore a riflettere su diverse tematiche di strettissima attualità. In primis la crisi economica che, come tutti sappiamo purtroppo, attanaglia gran parte della popolazione europea. Un fenomeno che in qualche modo cambia la percezione della realtà sociale, alimentando fobie (come quella degli immigrati che rubano il lavoro agli autoctoni), odi e discriminazioni razziali, privi di qualsiasi fondamento. Proprio come accade a Paulette che pur non essendo razzista, diventa intollerante nei confronti degli stranieri, elevati a capro espiatorio per giustificare il proprio malessere sociale e le relative difficoltà economiche. L'altro grande tema, intimamente collegato al primo, è quello del lavoro, non solo come mero strumento di sopravvivenza, ma anche come modo per dare un senso stesso alla propria esistenza. Paulette infatti con il lavoro (anche se si tratta di un'attività illegale) riscoprirà il gusto di vivere e di amare gli altri, penetrando il muro di solitudine eretto dopo la morte dell'amato marito.


Paulette, dunque, non è un film sulla cannabis e, paradossalmente, questo rappresenta l'aspetto meno riuscito della pellicola. Il regista infatti non prende una vera e propria posizione sull'argomento, che forse viene affrontato in modo fin troppo leggero e superficiale (pur trattandosi di una commedia).
La recitazione degli attori è convincente, con una Bernadette Lafont strepitosa nei panni dell'anziana signora. Ma non sono da meno Carmen Maura, Françoise Bertin e Dominique Lavanant, che interpretano le tre amiche della donna.

Una commedia leggera che diverte e fa riflettere. Consigliata per passare una serata piacevole.

USCITA CINEMA:
GENERE: Commedia, Drammatico
REGIA: Jérôme Enrico
SCENEGGIATURA: Jérôme Enrico, Bianca Olsen, Cyril Rambour, Laurie Aubanel
ATTORI: Bernadette Lafont, Dominique Lavanant, Carmen Maura, Françoise Bertin, Andre' Penvern, Axelle Laffont
MONTAGGIO: Antoine Vareille
DISTRIBUZIONE: Moviemax
PAESE: Francia 2013
FORMATO: Colore 

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