Recensione: LA TALPA di Quintin Contreras

Titolo: La talpa. La verità rivelata
Autore: Quintin Contreras
Editore: Atmopshere Libri
Pagine: 240
Anno di pubblicazione: 2013
Prezzo copertina: 14,00 €

 
Recensione a cura di Francesca Fossa

Un uomo, due donne, anzi tre, c’è pure la figlia. Due ignorano l’esistenza delle altre e l’attività dell’oggetto del loro amore, marito per una, padre per l’altra. Solo la prima moglie conosce le attività losche che si nascondono dietro l’enigmatico scrittore Guillaume de Saint Jacques. Prima e seconda moglie si sfiorano per un secondo, in una estiva serata nizzarda che, per entrambe, segnerà lo spartiacque fra la vita di prima e quella che verrà. La prima moglie sa che sta per partire, costretta dal secondo marito mafioso, per una rischiosa missione in Kazakistan, a trattare la vendita di una partita di armamenti e una nuova potenziale arma chimica; la seconda pensa invece di partire per una vacanza in Madagascar.


Nizza
A me è sembrato una specie di Harmony in salsa spionistica. I personaggi maschili sono stereotipati: duri, inquieti, sessualmente attraenti, violenti nella passione (quel tanto che basta) e un pochino bastardi. Le donne poi non ne parliamo. La prima moglie, che non si capisce perché sia diventata ex, dal momento che ama ancora il torbido Guillaume, imbarcata in una improbabile avventura, di cui ci raccontano la pericolosità, caso mai non ce ne accorgessimo leggendo, attraverso i perennei di lei pensieri.

Kirghizistan
Durante la missione, come prevedibile, viene:
1. Aggredita;
2. Subisce un tentativo di stupro;
3. Viene salvata, sul più brutto, dalla guardia del corpo che poi provvede a scoparsi.


Nel frattempo, in Madagascar, la seconda moglie si strugge per la sfuggevolezza del marito, per i suoi continui tradimenti mentali e reali, ne subisce il fascino violento e si lascia umiliare pubblicamente; anche in questo caso non si capisce bene da cosa derivi tutta questa insicurezza e amarezza che porta la donna a subire un marito maleducato e villano.

Madagascar
Come prevedibile la missione in Kazakistan si mette male, Geneviève, la prima moglie, è costretta a scappare e dove? Ma in Madagascar, ovvio! Li si fa raggiungere dalla figlia e qualche sparatoria dopo, due o tre aggressioni qua e la, un incontro di sesso appassionato sulla sabbia con l’ex marito, tutti i misteri si svelano; chi deve andare in prigione ci va, chi deve scomparire scompare, i veri sentimenti si manifestano, con la prima moglie, sfigata già a partire dal nome Guya, fregata su tutta la linea.

Detto questo, la scrittura è scorrevole, qualche battuta è particolarmente simpatica e nel complesso, se avete due ore in cui non sapete cosa fare, potete anche dedicarvi alla lettura di questo romanzo, con la certezza che non vi rimarrà in mente per molto.  

L'AUTORE
Quintin Contreras è uno pseudonimo, autore di L’Amore Costa Caro, Newton & Compton, 2010. L’originalità sta nel fatto che Quintin è un gatto siamese che un bel giorno, annoiato, decide di scrivere prestandosi a vari autori.

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