Mini recensione: LOCKOUT (2012)

Washington 2079. Snow (Guy Pearce) è un ex agente della CIA che viene accusato ingiustamente dell'omicidio del colonnello Frank Armstrong, eliminato dopo aver scoperto l'identità di un agente corrotto che vendava informazioni top secret sul programma spaziale; e l'unico modo per provare la sua innocenza è ritrovare una valigetta nascosta dall'amico Mace (Tim Plester), finito nell'MS1, un carcere di massima sicurezza situato nello spazio dove i detenuti vengono addormentati.
Nel frattempo, per verificare che la stasi in cui sono costretti i detenuti del carcere non provochi danni cerebrali irreversibili, la dottoressa Emilie Warnock (Maggie Grace), figlia del presidente degli Stati Uniti, si reca in visita alla struttura. Tuttavia qualcosa va storto e Emily finisce per diventare ostaggio dei detenuti, decisi a sfruttare la donna per ottenere la libertà.
Per liberarla, i servizi segreti decidono di inviare proprio Snow, costretto ad accettare il difficile incarico per evitare il carcere e trovare Mace, l'unica persona in grado di scagionarlo.


Lockout è un buon film d'azione ambientato nel futuro. La forza della pellicola, infatti, più che la storia, abbastanza prevedibile (salvo il colpo di scena finale), è rappresentata dalla velocità, dal ritmo e da discreti effetti speciali. Un film valorizzato anche da una buona fotografia e da una discreta recitazione.

Consigliato a chi ama il genere e vuole passare una serata piacevole.

GENERE: Azione, Fantascienza, Thriller
REGIA: James Mather (IV), Stephen St. Leger
SCENEGGIATURA: James Mather (IV), Stephen St. Leger
ATTORI: Guy Pearce, Maggie Grace, Peter Stormare, Vincent Regan, Lennie James, Tim Plester, Anne-Solenne Hatte, Jason Ryan
FOTOGRAFIA: James Mather (IV)
PRODUZIONE: Europa Corp.
PAESE: Francia, USA 2012
FORMATO: Colore

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