Recensione: WARM BODIES di Isaac Marion

Titolo: Warm Bodies
Autore:
Isaac Marion
Editore:
Fazi
Pagine:
288
Anno di pubblicazione:
2013
Prezzo copertina:
14,50 €
 
Recensione a cura di Beatrice Pagan

Possono esistere speranza e amore in un mondo sull'orlo della distruzione in cui l'umanità sembra destinata a soccombere agli zombie, ormai più numerosi degli esseri viventi?

Isaac Marion ne è convinto, anzi pone proprio in questi sentimenti il confine tra vivi e morti, piuttosto che in un battito di cuore o un fisico perfetto.

R. non si ricorda la sua vita prima di morire: tutto quello che sa è che non è ancora in avanzato stato di decomposizione, come altri suoi simili, e indossa un completo elegante.

R. vive in un aeroporto, utilizzando un 747 come rifugio personale, dove raccogliere gli oggetti del passato che ha recuperato. La vita di R. cambia radicalmente nel momento in cui si imbatte in alcuni giovani destinati a fare da pasto a lui e il suo gruppo di zombie in cerca di cibo. Dopo aver ucciso uno di loro, infatti, R. ne ingerisce un pezzo di cervello e gli scorrono nella mente ricordi del passato della sua vittima ma, sopratutto, il legame che lo legava a Julie. R. sceglie di salvare la ragazza e portarla nel suo rifugio, risvegliando in se la voglia di vivere e dando vita a un cambiamento inarrestabile che coinvolgerà l'umanità intera.

Non bisogna lasciarsi sviare dall'ambientazione apparentemente cruenta del romanzo: Warm Bodies è una storia molto delicata e poetica, non priva di un sano umorismo leggermente cinico.
Isaac Marion riesce con facilità a far provare simpatia, ed empatia, nei confronti di R., facendo dimenticare la sua natura dopo poche pagine in cui il lettore si addentra nei suoi pensieri. La sua situazione gli rende infatti praticamente impossibile formare ad alta voce frasi composte da più di un paio di parole, ma non si sente la mancanza di dialoghi articolati grazie al monologo interiore ben gestito dallo scrittore. 

Uno degli elementi di forza di Warm Bodies è, infatti, lo stile di scrittura scorrevole, senza però risultare banale o troppo semplicistico. Il risultato è una storia che difficilmente si ha voglia di abbandonare prima di averne conosciuto la fine.
Il secondo aspetto che lascia piacevolmente sorpresi leggendo il romanzo del giovane scrittore statunitense è l'interessante insieme di personaggi secondari coinvolti negli eventi. Oltre a R. e Julie (per fortuna non la solita adolescente ingenua e romantica, ma una ragazza complessa e dal passato pieno di momenti oscuri), il donnaiolo M. e l'irresistibile Nora strappano approvazione e sorrisi, per comportamenti e battute taglienti, ma anche Perry e gli zombie che vivono all'aeroporto offrono più di un motivo per prestare loro attenzione.
Ben calibrato, inoltre, il confronto tra la fortezza-Stadio in cui vivono i cittadini e l'aeroporto: due ambienti e quotidianità che mettono in dubbio la definizione stessa di vita. I due luoghi hanno più di un punto in comune, ma non è così facile capire chi ha il maggior numero di motivi per lottare e non lasciarsi andare a morte certa.
Certo, l'idea che uno zombie si innamori attraverso le emozioni e i ricordi di un ragazzo di cui mangia il cervello, a priori, non sembra molto romantico, però Warm Bodies permette di sorvolare sui dettagli spiacevoli e fa concentrare su quelli più positivi, conducendo per mano il lettore verso una fine forse non eccelsa dal punto di vista narrativo, ma molto confortante.

Considerando la bravura di Isaac Marion nel creare un universo ricco di dettagli e sfumature, l'idea che Hollywood non si lasciasse scappare la produzione di un adattamento cinematografico era piuttosto prevedibile. Dopo aver visto il trailer e qualche spezzone del lungometraggio in uscita a febbraio si nota, purtroppo, che molti elementi sembrano essere stati modificati: una scelta piuttosto immotivata visto che il romanzo era già perfetto per il grande schermo.

L'AUTORE
Isaac Marion è nato a Seattle nel 1981 e vive lì da sempre. Ha svolto decine di lavori fino a quando un suo racconto, I am a zombie filled with love, non è diventato la short story più cliccata d'America dando vita, circa un anno dopo, a Warm Bodies.
Personaggio eclettico, Marion divide il suo tempo tra la scrittura, suonare strani strumenti nella sua band, ed esplorare il paese nel suo camper GMC del 1977 (www.burningbuilding.com è il sito su cui si possono seguire le sue evoluzioni artistiche).

 Arriverà in Italia in contemporanea mondiale il 31 gennaio, distribuito da Lucky Red, l'omonimo film di Jonathan Levine, con Nicholas Hoult (X-Men – L’inizio e A Single Man) e Teresa Palmer (L’apprendista stregone, Sono il numero 4), affiancati da un cast di giovani promesse (da Dave Franco a Analeigh Tipton) e dal grande John Malkovich.


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