A portata di mano, Il male degli ardenti, L'impronta della volpe, Dimmi che c'entra l'uovo: le novità Del Vecchio Editore

Titolo: A portata di mano
Autore: Tilman Rammstedt
Editore: Del Vecchio
Pagine: 232
Anno di pubblicazione: 2012
Prezzo copertina: 13,00 €


Restano soltanto quattro ore a Felix per prendere una decisione. Seduto sugli scogli aspetta l’alba e guarda il mare in cerca di una risposta, ma «neanche il mare è molto bravo a prendere delle decisioni». Del resto non sono bastati otto giorni trascorsi in una casa al mare nel Nord della Francia insieme ai vecchi amici, Konrad e Katharina, a fargli trovare una risposta. Il suo rosario di “potremmo”, il suo mantra delle possibilità, adesso ha solo quattro ore dopo le quali tutto potrebbe essere stato inutile: richiamare dopo tre anni di silenzio Konrad, convincerlo a rivedersi e rapire la loro amica e amante Katharina per salvarla dal matrimonio.
Il motivo per cui Felix ha messo in atto questo piano strampalato non è chiaro neppure a se stesso. Sembra un’ingenua lotta contro il tempo e il deterioramento delle cose, come se crescere fosse sempre perdere legami e quindi tradire il giuramento infantile di “restare qui per sempre”.


Tilman Rammstedt è nato nel 1975 e vive a Berlino. Scrive e suona musica con i Fön. Per Del Vecchio Editore ha già pubblicato L’imperatore della Cina (2011), vincitore nel 2008 del PREMIO INGEBORG BACHMANN. È considerato tra i più interessanti e promettenti autori tedeschi della nuova generazione.

Titolo: Il male degli ardenti
Autore: Andrea Ballarini
Editore: Del Vecchio
Pagine: 456
Anno di pubblicazione: 2012
Prezzo copertina: 16,00 €


A. D. 1697. Giacomo Crivelli, quarantenne commediante del Théâtre Italien a Parigi, si ritrova improvvisamente senza lavoro quando un decreto del re ordina la sospensione degli spettacoli della compagnia. Decide dunque di scrivere la sua autobiografia e si allontana dalla capitale francese in cerca di luoghi che gli diano ispirazione. I suoi vagabondaggi lo portano al monastero di Saint–Honorat, dove il suo vecchio amico Aristotele Cereri lo raggiungerà per offrirgli un incarico di capocomico a Venezia. Durante il viaggio ai due si unisce Diana, una cantante italiana costretta ad abbandonare il Paese in seguito a misteriosi e spiacevoli avvenimenti, che intreccia con Giacomo una turbolenta e romantica storia d’amore. Ma giunti a Venezia Giacomo e Aristotele trovano la città in ginocchio a causa di un’epidemia di fuoco di Sant’Antonio e di una serie di delitti irrisolti che vedono implicati nobiltà e donne di teatro. Giacomo, a suo agio nell’ambiente teatrale, verrà coinvolto nelle indagini, che illumineranno le mille sfaccettature della società veneziana.  

Andrea Ballarini nasce a Milano il 13 agosto 1961. Dopo il liceo scientifico si iscrive inutilmente a Giurisprudenza e giunge alle soglie della laurea in Lettere Moderne, che non consegue perché dal 1989, dopo aver conosciuto il pubblicitario Enzo Baldoni, si dedica all’advertising. Per vivere da allora fa il copywriter, prima per una mezza dozzina di agenzie di pubblicità internazionali e poi come freelance. Per non morire scrive delle storie. Dal 2001 vive a Roma, ma continua a lavorare per la maggior parte del tempo a Milano, contribuendo in modo significativo a ridurre il disavanzo del bilancio di Trenitalia. Nel 2003 appare per Lupetti Editori di Milano il suo primo romanzo Giallo Viola - Casanova, il cinema e l’amore. Nel maggio 2009 pubblica con Del Vecchio Editore di Roma il romanzo ambientato nel mondo della commedia dell’Arte del Seicento Il trionfo dell’asino. Al momento continua a scrivere un po’ per sé e un po’ per chi lo paga, ma principalmente naviga a vista. 

Titolo: L'impronta della volpe
Autore: Moussa Konaté
Editore: Del Vecchio
Pagine: 200
Anno di pubblicazione: 2012
Prezzo copertina: 13,00 €


C’è un popolo con radici ben salde e tradizioni antichissime nel cuore del Mali: i Dogon. Vivono nella regione della falesia di Bandiagara, a sud del fiume Niger, in villaggi costruiti con il fango. In uno di questi villaggi tre ragazzi trovano la morte in circostanze particolari nel giro di poche ore. Tutti hanno visto ma nessuno sembra sapere niente. Il caso viene assegnato dalle autorità maliane al commissario Habib e l’ispettore Sosso. La loro indagine è un’immersione completa nella vita dei Dogon: il paesaggio, i colori, i suoni, gli abiti, le maschere, i riti. Il tempo lì sembra essersi fermato; le credenze animistiche, i riti di divinazione e la magia hanno grande rilevanza. I due detective devono districarsi fra razionalità e credenza, scienza e tradizione. È sullo sfondo di una battaglia atavica fra interessi economici, spesso nascosti sotto il vago termine di progresso e autodeterminazione dei popoli, che questo giallo si dipana.

Moussa Konaté, ha insegnato alla École Normale Supérieure di Bamako, è il direttore della Association Étonnants Voyageurs Afrique (Amazing Travellers Africa Association) e, insieme a Michel Le Bris, è l’organizzatore del Festival Étonnants Voyageurs, una fiera libraria internazionale. I romanzi polizieschi di Moussa Konaté sono pubblicati in Francia nella prestigiosa collana Série Noir della Gallimard. In Italia sono apparsi per Del Vecchio Editore, L’assassino di Banconi, L’onore dei Kéita, L'impronta della volpe e per i tipi di E/O La maledizione del dio del fiume.
 
Titolo: Dimmi che c'entra l'uovo
Autore: Fabio Napoli
Editore: Del Vecchio
Pagine: 168
Anno di pubblicazione: 2012
Prezzo copertina: 14,00 €


In quarantotto dannatissime ore, Roberto Milano, giovane laureato, campione del contratto–a–tempo–determinato (o a nero), ciclista spericolato affetto da una psoriasi ansiogena, stacanovista per necessità e senza gloria, perde tre lavori: comparsa nei film porno, insegnante privato e pizza express. Gli rimane giusto un part time al bancone di uno squallido bar frequentato solo da pensionati. Quattro lavori con cui riusciva appena a pagare l’affitto e le bollette di una stanza a Roma.
L’ultima speranza è riposta nel colloquio per un lavoro in un fast food.
L’illusione di un posto si infrange contro il test attitudinale: quale diavolo era la risposta giusta alla domanda sull’uovo?
In preda a questo e ad altri interrogativi esistenziali, quando sembra non ci sia più scelta che quella di tornare a casa da mamma, Roberto incontra Marianna, spregiudicata, fresca, vitale, e con lei si mette a progettare una rapina in un bar.
Nasce La Banda dei Precari, e scatta la scintilla fra Roberto e Marianna. Una relazione soffocata dall’incombenza del denaro e dalle necessità, che non riesce a fermare il destino tragico che li aspetta dentro il fast food in cui stanno per fare la grande rapina, quella definitiva, dopo cui niente sarà più lo stesso. 


Fabio Napoli nasce il 4 aprile del 1986 a Roma, città dove continua a vivere e a lavorare. Se non piove si sposta sempre in bicicletta e con Dimmi che c’entra l’uovo è stato tra i finalisti della XXII edizione del PREMIO ITALO CALVINO, ottenendo anche un riconoscimento della giuria.

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