Recensione: MEETING EVIL (2011)

GENERE: Thriller
REGIA: Chris Fisher
SCENEGGIATURA: Thomas Berger, Chris Fisher
ATTORI: Samuel L. Jackson; Leslie Bibb; Luke Wilson; Peyton List; Tracie Thoms; Ryan Lee; Muse Watson; J.D. Evermore; James Rawlings; Jillian Batherson; Jason Alan Smith; Ritchie Montgomery; Tina Parker; Elton LeBlanc; Edward J. Clare
PRODUZIONE: Dall'Angelo Pictures
DISTRIBUZIONE: Sony Pictures
PAESE: USA 2011
DURATA: 89 Min
FORMATO: Colore

RECENSIONE

John (Luke Wilson) vive un giorno difficile della sua vita, dopo aver perso il lavoro e litigato l'ennesima volta con la moglie (Leslie Bibb).
Una giornata destinata a peggiorare quando alla sua porta si presenta uno strano personaggio, Richie (Samuel L. Jackson), che chiede aiuto per un guasto all'auto. Una semplice scusa per far allontanare l'uomo da casa e convincerlo a fare un giro in macchina.
Un viaggio che si trasformerà in incubo quando Richie inizia ad ammazzare la gente senza un vero motivo, se non quello di mostrare a John l'esistenza del male. 

Meeting evil è una sorta di noir dalle atmosfere horror che si pone l'obiettivo di far riflettere lo spettatore sul concetto di bene e di male, di giusto e sbagliato, suscitando dubbi e interrogativi circa il bisogno di vivere secondo le regole sociali e il rispetto forzato degli altri.
Una sorta di viaggio-iniziazione nel mondo del male, funzionale a trasformare il protagonista, John, da uomo debole e rinunciatario a persona forte e pronta a tutto per la famiglia. 

Un film che quindi nasce da un buona idea, concretizzata in modo sbagliato. Il film, infatti, parte bene ma poi si perde nel suo tentativo di voler risultare pauroso e far riflettere sulla condizione umana.
Una negatività indotta soprattutto dalla modesta prova degli attori protagonisti, tutti poco convincenti nei rispettivi ruoli. 

Una pellicola che si lascia vedere ma che trasmette poco e si può tranquillamente evitare se non si ama il genere. 


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