Recensione: IL CAMMINO PER SANTIAGO (2010)

USCITA CINEMA: 29/06/2012
GENERE: Azione, Commedia, Avventura
REGIA: Emilio Estevez
SCENEGGIATURA: Emilio Estevez
ATTORI: Emilio Estevez, Martin Sheen, James Nesbitt, Deborah Kara Unger, Joaquim de Almeida, Yorick van Wageningen, Tchéky Karyo, Spencer Garrett, Antonio Gil
FOTOGRAFIA: Juan Miguel Azpiroz
MONTAGGIO: Raul Davalos
MUSICHE: Tyler Bates
PRODUZIONE: Elixir Films, Filmax Entertainment
DISTRIBUZIONE: 01 Distribution
PAESE: USA 2010
DURATA: 123 Min
FORMATO: Colore 

RECENSIONE

Tom Avery (Martin Sheen) è un uomo ordinario e abbastanza pigro che conduce una vita tranquilla in America, mentre il figlio, Daniel (Emilio Estevez), preferisce viaggiare per il mondo.
Quando però quest'ultimo muore, vittima di un incidente durante il cammino per Santiago di Compostela, tutte le certezze di Tom spariscono, mentre aumenta il dolore per non aver condiviso più tempo con lui. Una situazione che spingerà Tom ad intraprendere il cammino per Santiago, in compagnia dello zaino e delle ceneri del figlio.
Un percorso difficile che condividerà con altri pellegrini: Jack (James Nesbitt), uno scrittore irlandese senza inspirazione; Sarah (Deborah Kara Unger), una donna canadese con un passato difficile e il vizio del fumo; Joost (Yorick van Wageningen), un simpatico olandese che cammina per perdere peso.

Il cammino per Santiago è un film profondo e intelligente nella sua semplicità e linearità.
Tutto il film ruota attorno ad una domanda: perchè i pellegrini intraprendono il cammino?
Una domanda tanto semplice quanto complessa risulta la risposta. E infatti da quello che emerge dal film non esiste un vero motivo per intraprendere il cammino, se non un profondo bisogno interiore; come quello di Tom, magistralmente interpretato da Martin Sheen, che si trova a dover metabolizzare la morte di un figlio e la perdita delle certezze di una vita intera, o quello di Sarah, alla ricerca della propria dimensione.

Un film, quindi, che getta nuova luce sul significato di pellegrinaggio, lontano dai classici stereotipi religiosi, ma inteso come viaggio lungo e difficile per scoprire se stessi, il proprio sé e la propria spiritualità, in un contatto diretto con la natura.
Un film che invita a riflettere anche sulla vita e sul significato stesso di vivere, con un mix di ironia e sentimentalismo.

Una pellicola che abbina l'ottima recitazione dei protagonisti ad una fotografia splendida, valorizzata da località affascinanti tutte da scoprire.

Un film che non solo merita di essere visto, ma che fa venire davvero voglia di mollare tutto e partire.

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