Recensione: LA CITTA' PERDUTA DEI TEMPLARI di C.M. Palov

Titolo: La città perduta dei Templari
Autore: C.M. Palov
Editore: Newton Compton
Pagine: 432
Anno di pubblicazione: 2012
Prezzo copertina: 9,90 €

Dopo aver ritrovato il leggendario medaglione Montségur in un'antica cappella siriana, il sergente Finn McGuire resta coinvolto in una serie di omicidi. Le vittime sono i suoi commilitoni e i mandanti appartengono a un gruppo di discendenti delle SS, conosciuti come i Sette, intenzionati a raggiungere a ogni costo l'obiettivo: recuperare il prezioso reperto, indispensabile per realizzare il folle piano di resuscitare il Terzo Reich. McGuire è disposto a tutto pur di vendicare i suoi amici, anche a coinvolgere nella rischiosa missione la sua collega al Pentagono Kate Bauer. Cædmon Aisquith è un ex membro del MI5, i servizi segreti inglesi, ma è anche un profondo conoscitore dei Cavalieri Templari e del Graal. Sa con certezza che i Sette mirano a impossessarsi del medaglione. Per questo, quando Finn si rivolge a lui su consiglio di Kate, Cædmon non esita a lanciarsi in una pericolosa avventura che porterà i tre dal Louvre fino alla cittadella fortificata di Montségur, ultima roccaforte dei Catari nel cuore dei Pirenei. La posta in gioco è alta. In caso di fallimento, le sorti dell'intera umanità sono a rischio...


RECENSIONE

Pentagono
Finn McGuire, sergente maggiore della Delta Force, viene mandato in missione speciale in un villaggio siriano, ufficialmente per recuperare dieci fiale di virus del vaiolo. Tuttavia nel villaggio troverà solo un medaglione d'oro, che gli costerà la perdita di un parte del dito durante la fuga. 
Questo episodio mette fine alla sua carriera da agente attivo sul campo e viene relegato ad un lavoro d'ufficio al Pentagono. Quando la sua vita sembra oramai piatta, due agenti speciali si presentano per interrogarlo, ritenendolo colpevole dell'assassino di due suoi ex colleghi della Delta Force, brutalmente assassinati. McGuire, naturalmente, non ha commesso gli omicidi e ben presto, ricevendo una mail, si renderà conto di essere finito in una trappola. 

Per questo sarà costretto a fuggire dal Pentagono, aiutato, inconsapevolmente, dall'antropologa Kate Bauer, all'oscuro di tutto. Una volta arrivato all'ambasciata francese, Finn scoprirà di avere a che fare con un gruppo di scienziati, discendenti dai nazisti, conosciuti come i Sette, intenzionati a recuperare il medaglione in suo possesso. Perchè?
Per scoprirlo dovrà volare a Parigi, sede della fondazione dei Sette, insieme a Kate, oramai coinvolta nella storia e costretta a fuggire per restare in vita. Una volta nella capitale francese, i due entreranno in contatto con Cædmon Aisquith, apparentemente un innocuo libraio, in realtà un ex membro del MI5. 
Insieme all'aiuto di Cædmon, Finn e Kate scopriranno che i Sette vogliono impadronirsi del medaglione Montségur per trovare il Santo Graal (Lapis Exillis), fondamentale per riuscire a generare una forza (Vril) in grado di aprire un portale spazio-temporale, funzionale a trasmettere informazioni nel passato, precisamente al 1940, con l'intento di cambiare il destino della guerra e far trionfare il Terzo Reich.
Ci riusciranno? Questo dovete scoprirlo da soli.

Rocca di Montségur
Partiamo dagli aspetti migliori del romanzo. La scrittura è fluida, semplice, e il libro si legge velocemente. I colpi di scena si susseguono incessanti e la storia è avvincente fino alla fine.
Il romanzo ha un taglio decisamente cinematografico e le ambientazioni parigine sono una cornice perfetta per gli eventi, rendendo ancora più interessanti i contenuti.
La trama è ben congeniata e all'autore va riconosciuta la capacità di saper amalgamare teorie scientifiche con elementi fantasiosi, naturalmente predominanti nella storia. E proprio per questo, anche se il romanzo strizza l'occhio al Codice da Vinci, in realtà assomiglia molto di più ad un libro di Rollins, dal quale attinge la caratteristica di creare un "mondo" in bilico tra realtà e fantasia.

Louvre (Parigi)
Un aspetto importante da chiarire è che qui non ci troviamo di fronte alla solita infinita ricerca del Graal, in questo caso trovato con grande semplicità,  ma ad un romanzo d'azione, a sfondo fantascientifico, dove si ripropone il classico ed eterno scontro tra buoni (Finn, Kate e Cædmon) e cattivi (la fondazione dei Sette). Dunque il Graal entra nella storia solo come pretesto, fine per raggiungere uno scopo. E tra l'altro mi chiedo e mi domando quale sia "la città perduta" di cui parla il titolo, del tutto assente nel romanzo!!

Venendo agli aspetti meno convincenti, se l'autore si fa apprezzare per le spiegazioni scientifiche, alcuni passaggi sembrano un pò forzati e, in generale, la scrittura mi sembra un pò acerba, con dialoghi poco brillanti e una scarsa caratterizzazione dei personaggi. Inoltre c'è sempre il solito discorso, che purtroppo riguarda la maggior parte dei libri del genere, di ridurre le infinite sfumature dell'esistenza ad una lotta tra buoni e cattivi, con i primi impegnati a salvare il mondo (in questo caso dal Terzo Reich).

Detto questo, il romanzo rappresenta comunque un intrattenimento piacevole, veloce, adatto a chi ama il genere e vuole immergersi in una lettura leggera e avvincente.

C.M. Palov si è laureata alla George Mason University in storia dell’arte. Ha lavorato come guida nei musei, ha insegnato inglese a Seul e diretto una libreria. Il suo interesse per l’arte e per i misteri ha ispirato i suoi thriller esoterici. Attualmente vive in Virginia. I suoi libri sono sempre ai vertici delle classifiche americane e inglesi. Per avere più informazioni il suo sito è www.cmpalov.com.  

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