Recensione: BEL AMI (2012)

USCITA CINEMA: 13/04/2012
GENERE: Drammatico, Sentimentale
REGIA: Declan Donnellan, Nick Ormerod
SCENEGGIATURA: Rachel Bennette
ATTORI: Robert Pattinson, Uma Thurman, Kristin Scott Thomas, Christina Ricci, Philip Glenister, Colm Meaney, Holly Grainger, James Lance, Paul Hodge, Jake Harders, Ryan Ellsworth, Balázs Czukor
FOTOGRAFIA: Stefano Falivene
MONTAGGIO: Masahiro Hirakubo
MUSICHE: Lakshman Joseph de Saram, Rachel Portman
PRODUZIONE: Redwave Films, XIX, Protagonist Pictures, RaiCinema
DISTRIBUZIONE: 01 Distribution
PAESE: Gran Bretagna, Italia 2012
DURATA: 102 Min
FORMATO: Colore 

TRAMA
Bel Ami racconta la storia dell'ascesa di Georges Duroy (Robert Pattinson), giovane arrampicatore sociale che nella Parigi di fine Ottocento riesce a farsi strada nei salotti dell'alta società francese deciso ad abbandonare la sua condizione di estrema povertà. Utilizzando le sue doti e il suo potere di seduzione passa dall'abbraccio di una prostituta a relazioni appassionate con donne ricche e belle, in una società in cui la politica e il mondo dell'informazione sono in competizione, mentre il sesso è potere e la celebrità un'ossessione.

RECENSIONE
Georges Duroy (Robert Pattinson) è un ex soldato squattrinato che si reca a Parigi per fare fortuna. Qui conduce una vita squallida fino a quando non incontra un vecchio amico dell'esercito, un uomo importante che decide di aiutarlo a entrare nella ricca società parigina di fine 800'.
Una volta introdotto, Georges riesce ad attirare l'attenzione e la simpatia di tre potenti signore, Madeleine (Uma Thurman), Virginie (Kristin Scott Thomas) e Clotilde de Marelle (Christina Ricci). Inoltre riesce a trovare un lavoro come giornalista.
Tuttavia le sue fortune dureranno poco e sarà costretto a giocarsi tutto il suo fascino per non sprofondare nuovamente nella miseria (la sua paura più grande).

Personalmente non ho letto l'omonimo romanzo di Guy de Maupassant e quindi non posso fare paragoni.
La trama è comunque molto interessante, anche se la parte migliore del film sono i costumi e, in generale, la ricostruzione del clima sociale dell'epoca.
Dal punto di vista tematico risulta interessante il discorso della miseria, percepita come impossibilità di cancellare il proprio passato e godersi la vita. Proprio quello che succede a Georges, ossessionato dalla paura di tornare ad una vita miserabile dopo aver assaporato la ricchezza.

Tolto questo, il resto è davvero poca cosa. Prima di tutto bisogna sottolineare la scelta sbagliata dell'attore principale, quel Robert Pattinson privo di qualsiasi espressività e incapace di trasmettere emozioni. Senza considerare che nel film si parla di un seduttore e Pattinson non prova nemmeno lontanamente ad esserlo; riprendendo il commento di una critica famosa è quello che si definisce un "seduttore passivo", ovvero colui che seduce solo con la sua bellezza o viene sedotto. Comunque di sicuro, in questo caso, non si può parlare di seduzione attiva, dato che le donne cadono ai suoi piedi senza il minimo sforzo o particolare savoir-fare.
E anche se le donne del cast se la cavano un pò meglio, in generale la recitazione è abbastanza scadente.
Inoltre il film parte bene ma perde smalto con il passare dei minuti, diventando sempre meno interessante e coinvolgente. Forse perchè si capisce ben poco delle vicende politiche ed economiche che fanno da sfondo alla storia, mentre il regista si concentra quasi esclusivamente sul rapporto con le tre donne. In tal senso la sceneggiatura risulta un pò confusa e superficiale.

Dunque un film abbastanza deludente che, personalmente, non mi sento di consigliare. Se proprio volete vederlo meglio aspettare un passaggio in tv.

PUOI ACQUISTARE IL LIBRO QUI

LIBRI & CULTURA CONSIGLIA...