Recensione: TI STIMO FRATELLO (2012)

USCITA CINEMA: 09/03/2012
GENERE: Commedia
REGIA: Paolo Uzzi, Giovanni Vernia
SCENEGGIATURA: Giovanni Vernia, Paolo Uzzi, Michele Pellegrini, Francesco Cenni
ATTORI: Giovanni Vernia, Maurizio Micheli, Susy Laude, Carmela Vincenti, Stella Egitto, Diego Abatantuono, Bebo Storti, Massimo Olcese, Paolo Sassanelli
FOTOGRAFIA: Federico Masiero
MONTAGGIO: Claudio Di Mauro
MUSICHE: Louis Siciliano
PRODUZIONE: Colorado Film, Warner Bros. Italia
DISTRIBUZIONE: Warner Bros. Italia
PAESE: Italia 2012
DURATA: 93 Min
FORMATO: Colore

TRAMA
La tranquilla vita di Giovanni, ingegnere elettronico che ha finalmente trovato lavoro grazie alla sua nuova fidanzata, viene spezzata una mattina dall'arrivo a sorpresa di Jonny, una vera mina vagante che vive solo per passare le notti in discoteca e che, per volere del padre Michele, maresciallo della Guardia di Finanza, deve sostenere a Milano l’esame orale per entrare nel Corpo. A Milano Jonny scopre il Gilez, mitico locale dove in men che non si dica diventa una star della notte e stringe amicizia con tre drag queen.

RECENSIONE
Quando si dice che un film è senza capo né coda!
Ti stimo fratello è proprio così; un film che in realtà non è nemmeno un film ma un insieme di scene per raccontare una delle più classiche storie della commedia italiana.
Giovanni Vernia è un giovane laureato in ingegneria elettronica che, come tanti, non riesce a trovare lavoro e si accontenta di aggiustare stampanti. Quando per caso si imbatte in Federica, una ragazza puntigliosa e un pò snob, che si innamora di lui e lo prende a lavorare come pubblicitario nella ditta del padre.
La sua vita a Milano, quindi, procede bene fino ad una inaspettata notizia: l'arrivo del frattello Jonny, un tipo singolare, truzzo, stralunato, attratto solo dalle discoteche e dalla musica house.
L'irruzione del fratello sarà come un ciclone capace di spazzare via tutte le certezze, dal lavoro all'amore, e finirà per cambiare per sempre la sua vita.

Devo premettere che già il personaggio di Vernia a Zelig non è che mi facesse impazzire, ma del film - onestamente -  si poteva fare proprio a meno.
Il problema più grande del film, volendo chiudere un occhio di fronte all'inconsistenza della scrittura e a una regia acerba, è che non fa proprio ridere, ad eccezione di alcune scene (dove si ride più per la demenzialità della situazione che per l'ironia delle battute).
Tra l'altro quest'anno era giù uscito un film americano sul tema dei gemelli, Jack e Jill, e ha vinto quasi tutti i premi come il film più brutto dell'anno.

Insomma un film che non consiglio a nessuno, anche se so che i fans di Vernia andranno lo stesso al cinema. La cosa interessante è capire se è piaciuto almeno a loro (io ho i miei dubbi!).

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