Recensione: DORME (1999)

USCITA CINEMA: 10/02/2012
GENERE: Commedia
REGIA: Eros Puglielli
SCENEGGIATURA: Eros Puglielli, Cristiano Callegaro
ATTORI: Vincenzo Ribaudo, Anna Bastoni, Cristiano Callegaro, Federico Calisti, Alessio Muzi
FOTOGRAFIA: Vincenzo Marinese
MONTAGGIO: Marco Calvitti
PRODUZIONE: Francesca Cima e Nicola Giuliano
DISTRIBUZIONE: Distribuzione Indipendente
PAESE: Italia 1999
DURATA: 75 Min
FORMATO: Colore

TRAMA
Ruggero, diciottenne della periferia romana, lasciato dalla fidanzata Anna perchè è troppo basso non si rassegna e continua a telefonarle. Ogni volta gli viene risposto: "Anna dorme". Decide allora di andare insiema ll'amico Michele ad aspettarla sotto casa, ma deve inoltrarsi nel quartiere delle Case popolari presidiato dai famigerati fratelli Riccio. In realtà si tratta di un unico teppista psicopatico che si crede sdoppiato in due gemelli e che è l'attuale fidanzato di Anna. Dopo vari tentativi andati a vuoto, Ruggero si crede vinto ma l'amico Michele gli fa assumere alcune dosi di uno psicofarmaco che aiuta i giovani a superare i propri complessi. Quando Ruggero, trasformatosi in Mazinga, sta per sconfiggere i fratellli Riccio, Anna interviene in loro difesa. A questo punto scopriamo una realtà imprevista per cui Ruggero preferisce rifugiarsi nel sogno.

RECENSIONE
"Pronto c'è Anna?
Anna dorme...dorme!"

Due sono le parole chiave del film dorme e basso
La prima parola rispecchia bene l'effetto che questo film produce sugli sventurati spettatori che si accingono a vederlo. 
Basso rapprensenta l'essenza del film stesso. Infatti tutto gira sul fatto che Ruggero, il protagonista, è basso. Questo provoca in lui insicurezza e paura. E proprio per questo viene lasciato da Anna.
Ruggero tuttavia non vuole arrendersi e continua a tempestarla di telefonate, ma risponde sempre la madre con la stessa frase: "Anna non c'è...dorme!"
In realtà Ruggero scopre che Anna ha un nuovo ragazzo, i fratelli Riccio (uno psicopatico che pensa di essere due persone in un corpo solo), e per riaverla dovrà lottare con quest'ultimo, vincendo prima di tutto la propria insicurezza. 

Nemmeno il colpo di scena finale riesce a salvare uno dei film più brutti che abbia mai visto (se non il più brutto). Un film del tutto inconsistente che cerca di celare la pochezza di mezzi attraverso la dimenzione visionaria, onirica. Il tutto teso a manifestare l'insicurezza, l'inadeguatezza, la paura che prova una persona con un problema, in questo caso l'altezza, che lo differenzia dalle persone "normali". Ma cos'è in realtà la normalità? Quello che vuole comunicarci il film è che si tratta di un puro stato mentale, di una pura convinzione della mente, perchè la realtà non esiste, se non nella nostra testa.
Dunque se l'idea può anche essere interessante, la realizzazione è davvero brutta. Tra l'altro pensando che si tratta di un film prodotto nel 1999, non riesco a capire l'ambientazione tipica da anni 70'-80', mentre posso anche giustificare l'idea della provincia degradata che fa da cornice alla storia, aumentando, se possibile, ancora di più il disagio psicologico del protagonista.
Sulla recitazione c'è poco da dire. Gli attori sono esordienti di livello medio-basso che provano a fare quello che possono.
Se proprio devo salvare qualcosa del film, l'unico aspetto interessante è la colonna sonora che mi sembra coerente e appropriata alla narrazione.

Consigliato? No e onestamente non capisco l'esigenza, da parte di Distribuzione Indipendente, di portare questo film nuovamente nelle sale.

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