Recensione: LA TALPA (2011)

USCITA CINEMA: 13/01/2012
REGIA: Tomas Alfredson
SCENEGGIATURA: Peter Morgan
ATTORI: Gary Oldman, Colin Firth, Tom Hardy, Mark Strong, Ciarán Hinds, John Hurt, Benedict Cumberbatch, David Dencik, Stephen Graham, Simon McBurney, Toby Jones, Kathy Burke, Konstantin Khabensky
FOTOGRAFIA: Hoyte van Hoytema
MONTAGGIO: Dino Jonsäter
MUSICHE: Alberto Iglesias
PRODUZIONE: Working Title Films, Studio Canal, Karla Films, Kinowelt Filmproduktion, Paradis Films
DISTRIBUZIONE: Medusa Film
PAESE: Germania, Francia, Gran Bretagna 2011
GENERE: Spionaggio, Thriller
DURATA: 127 Min
FORMATO: Colore 2.35 : 1
SITO: http://www.medusa.it/film/1085/la-talpa.shtml

TRAMA
Il film La Talpa è ambientato negli anni 70 e racconta la storia di George Smiley, un ex agente del MI6 ormai in pensione, alle prese con la nuova vita fuori dai servizi segreti. Quando un agente caduto in disgrazia gli rivela la presenza di una talpa nel cuore del Circus, Smiley è costretto a rientrare nel torbido mondo dello spionaggio. Incaricato di scoprire quale tra i suoi ex colleghi abbia deciso di tradire lui e il paese, Smiley restringe la ricerca a quattro possibili sospetti.

RECENSIONE
Dopo aver visto Non avere paura del buio era necessario riconciliarmi con il mondo del cinema e La Talpa è sicuramente un film con la f maiuscola.
Si tratta di un thriller, meglio classificarlo come spionaggio, erede dei grandi del passato. Ed è proprio a questi che il regista, Tomas Alfredson (Lasciami entrare), si ispira realizzando un prodotto di altissima qualità.
Il film è tratto all'omonimo best seller di John Le Carrè.
Siamo negli anni 70'. Control, il capo dei servizi segreti inglese, incarica un suo uomo di recarsi in Ungheria perchè sospetta dell'esistenza di una talpa nella sua squadra. Il fallimento della missione costerà a Control (John Hurt) il posto, così come al suo fedele amico George Smiley (Gary Oldman). Quest'ultimo, tuttavia, decide di rientrare in gioco, dietro richiesta del ministro, per scoprire la vera identità dell'uomo che ha deciso di fare il doppiogioco per aiutare Karla (nome in codice del capo dei servizi segreti sovietici).
La sua ricerca si restringerà a quattro persone: lo Stagnaio, il Santo, il Soldato e il Povero.
Chi di loro è la talpa?

Si tratta di un film intenso, nonostante possa apparire lento. La tensione ti entra dentro dopo il primo secondo e viene liberata solo alla parola fine. Tutto all'insegna della raffinatezza, dello stile, della delicatezza. Non servono grandi effetti speciali per fare un grande film e questo è l'esempio più calzante.
Le immagini sono potenti e raccontano talmente bene la storia che, forse, sono capaci di superare anche le descrizioni del romanzo. Tutte le situazioni sono dosate bene e non si va mai sopra le righe.
La sceneggiatura di Peter Morgan è solida e, a mio avviso, interpreta benissimo quello che è lo spirito del romanzo, la sua essenza. Questo significa che anche dal punto di vista narrativo il film non fa una piega.
Il cast è spettacolare ed offre una prova di altissimo profilo. Strepitoso, a mio avviso, Gary Oldman che non avrà vinto la Coppa Volpi a Venezia ma meriterebbe una candidatura agli Oscar.
Il regista, dopo l'ottima prova di Lasciami entrare, sfodera ancora grande classe ed incanta con questa spy story dal sapore retrò (la scena della mosca in macchina vale l'intero film).

Dunque questo film si candida, di diritto, ad essere uno dei migliori della settima e, forse, dell'intera stagione.
Consigliato? Assolutamente si. 
Adatto a tutti? Assolutmente no. E' un film complesso e credo che per molti, abituati a l'azione alla Sherlock Holmes, risulterà pure noioso.

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