Recensione: SGUARDO DA MUCCA di Simone Fanni

Illustazione di copertina di Simona Ercole
Titolo: Sguardo da mucca
Autore: Simone Fanni
Editore: Edizioni Senso Inverso
ISBN: 9788896838280
Pagine: 175
Prezzo copertina: 15,00 €
 
Johnny del Ghiaccio, sicario che uccide lasciando morire di freddo le sue vittime, riceve dal signor Holmes la richiesta di eliminare il sindaco De Santis. Holmes incarica anche Rupert di eseguire il medesimo lavoro… Tra uccisioni impreviste, avventure, indagini, un pupazzo di neve che fa perdere la testa a una poliziotta, un pappagallo imitatore testimone di un omicidio e tante altre bizzarre situazioni, lasciatevi trascinare in una storia surreale e divertente.

RECENSIONE
Tra i libri che ho avuto modo di recensire per questa casa editrice, il romanzo di Simone Fanni è senza dubbio quello più interessante e originale. Infatti quando ho terminato la lettura di questo libro ho cercato di scavare nei miei ricordi per individuare un titolo con caratteristiche simili, ma alla fine non è emerso nulla. Tutto questo per dire che siamo di fronte ad un lavoro bizzarro, divertente e originale. Ma andiamo con ordine.
Di cosa parla il libro? Il signor Holmes desidera l’eliminazione del sindaco Santo De Santis per impedire l’approvazione del piano regolatore e avere mano libera nella costruzione di alcune palazzine.
Per questo affida lo stesso lavoro a ben due sicari: lo spietato Johnny Del Ghiaccio, chiamato così per l’abitudine di uccidere lasciando morire di freddo le vittime, e Rupert, muratore per copertura e aspirante sceneggiatore. Tuttavia quello che sembra un incarico semplice si trasformerà, ben presto, in un’impresa complessa.
Tra imprevisti, coincidenze e colpi di scena il romanzo cambia velocemente registro e si passa ad un teatrino dell’assurdo, con situazioni paradossali e apparentemente prive di senso, tanto da far interrogare il lettore sulla credibilità e sulla logicità dell’intera storia. E bisognerà attendere l’epilogo per comprendere il significato dell’intera vicenda. 
Non voglio svelarvi altri dettagli perché il romanzo merita di essere letto e quindi vi invito a scoprirlo da soli.
Quello che mi preme sottolineare, invece, è la capacità dello scrittore di mescolare generi diversi, realtà diverse, con una naturalezza unica. 
Il romanzo si legge tutto d’un fiato ed è difficile staccare prima della parola fine. Il lettore viene rapito e travolto da questo vortice di personaggi bizzarri e di situazioni insolite; sembra quasi smarrirsi nel mondo letterario creato da Fanni; salvo poi tornare nella realtà e comprenderne  il significato.
La scrittura è fluida e il linguaggio utilizzato semplice e immediato.  Lo stile dell’autore è brioso, ironico, divertente. I dialoghi sono veloci, frizzanti e mai banali. La descrizione dei personaggi è un pò superficiale, ma questo aspetto passa in secondo piano. 

Insomma un romanzo leggero, divertente, accattivante, da consigliare a chi ama le storie bizzarre o vuole cimentarsi con un libro fuori dagli schemi.

L'AUTORE

Simone Fanni nasce a Iglesias il 1° maggio del 1969. Dal 1995 vive e lavora in Veneto dove collabora con i più importanti quotidiani della provincia di Belluno. Nel 2002 con L’ultimo teorema è finalista al premio Esperienze in Giallo, nel 2004 pubblica Il nome del figlio per la Effedue di Piacenza e nel 2009 con Pecore in cantina si classifica terzo al premio Leone di Muggia.

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