Recensione: AT THE END OF THE DAY (2011)

Ieri sera ho visto questo film italiano diretto da Cosimo Alemà, noto al grande pubblico soprattutto come regista di videoclip musicali (vanta collaborazioni con i più grandi artisti italiani). At the end of the day è il suo primo lungometraggio dal sapore molto "straniero" (basti pensare al titolo). Guardando questo film, infatti, difficilmente vi renderete conto che si tratta di una produzione italiana, anche se gli attori sono inglesi. La trama. Un gruppo di amici si dirige in un bosco isolato per un gioco di ruolo dal vivo: la guerra. Naturalmente le loro armi sono giocattoli e il fine è puramente ludico. Tutto questo fino a quando non sparisce una ragazza. Da quel momento la tensione sale e il resto del gruppo capisce che c'è qualcun'altro nel bosco. Nonostante questo, però, nessuno può immaginare che di lì a poco si aprirà una guerra "vera"; una caccia all'uomo dove l'unico modo per restare vivi è uccidere.

La trama non è certo una novità assoluta e togliendo il gioco di ruolo non si può non pensare a film come "Non aprite quella porta". Tuttavia lo sviluppo è abbastanza originale, grazie soprattutto all'idea del gioco: non sbagliare la tua mossa e resterai vivo (in tal senso mi fa pensare a Saw). Parlando del ritmo, dopo un inizio lento il film decolla con la sparizione della prima ragazza. Da quel momento è un susseguirsi di emozioni forti, paura e sangue, fino all'epilogo abbastanza scontato. I punti forti, a mio avviso, sono la fotografia (splendida) e la regia; l'utilizzo frequente dei primi piani riesce a trasmettere a pieno la caria emotiva dei protagonisti. Inoltre l'esperienza del regista conduce ad una realizzazione molto orientata al genere reality horror. La prova del cast, composto da quasi tutti attori inglesi esordienti, è abbastanza buona, merito anche di un doppiaggio piacevole. L'aspetto negativo, invece, riguarda il filo logico della storia (poco credibile e coerente) e una superficialità di fondo che lascia alla fine lo spettatore con tanti interrogativi e poche risposte. A parte questo il film scorre via bene e sicuramente, nel suo genere, è uno dei migliori italiani usciti quest'anno (se non il migliore). Proprio per questo mi sento di consigliarlo agli appassionati del genere e a coloro che vogliono godere di una pellicola piacevole senza grandi aspettative. 

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