Recensione: Il domani che verrà - The Tomorrow Series (2011)

Ieri sera ho visto questo film appena uscito nelle sale, tratto dall'omonimo romanzo di John Marsde. In realtà si tratta di una serie di sette racconti e il film riprende solo il primo. Non a caso il finale è aperto. La trama: siamo in Australia. Sette amici decidono di trascorrere qualche giorno in campeggio, in un posto chiamato dai locali l'inferno, prima della ripresa della scuola. La loro esperienza si rivelerà molto positiva e scopriranno un posto bellissimo che nulla ha a che fare con l'inferno. Tuttavia una notte vedono passare diversi aerei militari, ma non posso immaginare la loro destinazione.
La notte prima di tornare a casa, tutti insieme decidono che si sarebbero ritrovati tra un anno in quello stesso posto per condividere di nuovo l'esperienza. Purtroppo, però, saranno costressi a farvi ritorno prima di quello che possono immaginare. Infatti una volta tornati in paese si accorgono che sono tutti spariti o meglio che sono stati radunati in un posto e tenuti prigionieri  dall'esercito nemico che ha invaso il Paese. All'inizio i ragazzi sono terrorizzati ma ben presto capiscono che non c'è spazio per la paura: l'unica soluzione è lottare per riprendersi la loro libertà.La trama mi sembrava abbastanza originale ed ero molto curioso di vedere questo film. Purtroppo, però, le attese sono state abbastanza disilluse. Gli aspetti positivi del film sono certamente la scorrevolezza, la slendida fotografia e gli effetti speciali ben realizzati. Detto questo, i difetti superano di gran lunga i pregi: la storia è sviluppata in modo superficiale (non viene nemmeno spiegato chi è l'invasore e la causa della guerra); la stessa superficialità riguarda anche i personaggi, che non hanno una profondità psicologica e sembrano marionette; i dialoghi sono abbastanza banali e anche le azioni sono tutte molto prevedibili; la credibilità non esiste dato che bisogna dar per scontato che da un giorno all'altro, su un'isola per giunta, un esercito possa occupare il paese senza incontrare nessuna difficoltà. E guarda caso lo stesso esercito, dopo, non riesce a fermare otto ragazzi che non hanno mai combattutto, e che all'improvviso diventano tutti "partigiani"; infine molte scene sono davvero "troppo" e contribuiscono a minare la credibilità residua. Chiaramente questo significa che bisogna chiudere più di un occhio per poter accettare la situazione e godersi la pellicola.
Gli attori, a parte Rachel Hurd-Wood e Colin Friels, sono quasi tutti alle prime armi e la loro recitazione è molto stereotipata, tipica dei film per teenagers.
Il film, quindi, mi sento di consigliarlo solo a qualche teenager che ama le storie d'amore e d'avventura di ragazzi, e che troverà in questa pellicola pane per i suoi denti. Per tutti gli altri vi invito a risparmiare i soldi del biglietto.

REGIA: Stuart Beattie
SCENEGGIATURA: Stuart Beattie
ATTORI: Rachel Hurd-Wood, Lincoln Lewis, Caitlin Stasey, Deniz Akdeniz, Phoebe Tonkin, Chris Pang, Ashleigh Cummings, Andrew Ryan, Colin Friels

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