Recensione: Apocalypse Now (1979)

Ieri sera ho visto questo vecchio film, da molti considerato un capolavoro. La trama: durante la guerra in Vietnam al capitano dei corpi speciali Benjamin Willard (Martin Sheen) viene assegnata la missione segreta di trovare ed eliminare il colonnello Walter Kurtz (Marlon Brando), oramai fuori controllo. Il colonnello, infatti, sembra completamente pazzo e combatte una sanguinosa guerra personale tra il Vietnam e la Cambogia. Per trovarlo Benjamin sarà costretto a risalire il fiume in barca, scortato da alcuni uomini. Durante il loro viaggio entreranno a pieno contatto con gli orrori e la follia della guerra. Inoltre Benjamin leggendo la storia di Kurtz diventa sempre più titubante e incapace di distinguere il confine tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.

Commentare questo film non è cosa facile e il perchè è presto detto: non è possibile paragonarlo a nessun altro film e quindi non esiste un vero punto di confronto. A mio avviso o si ama o si odia, non esistono mezzi termini.

In molti film c'è la possibilità di giudicarli passabili nonostante qualche banalità o ripetizione di troppi. Qui, invece, ci troviamo di fronte ad una pellicola che spiazza lo spettatore e quindi la reazione può essere duplice: amore o odio. Premetto subito che a me il film non ha convinto pienamente o almeno non quanto mi aspettassi leggendo i commenti entusiasti di chi l'aveva visto. Il film ha vinto due Oscar: migliore fotografia e miglior sonoro. E fino a qui ci siamo. La fotografia e il sonoro sono spettacolari e alcune scene, infatti, sono diventate pietre miliari nella storia del cinema. Quello che invece mi ha convinto molto meno è la storia. In realtà, a mio avviso, la storia non esiste o almeno è solo un pretesto per raccontare, attraverso un profondo viaggio nell'animo umano, tutta la disperazione, l'odio, la follia della guerra in Vietnam. In tal senso "Apocalypse Now" può essere sicuramente considerato un capolavoro. Infatti non credo si possa trovare un altro film capace di raccontare le emozioni, i sentimenti, le paure e gli stati d'animo dei soldati impegati nel Vietnam meglio di questa pellicola. Inoltre in essa c'è tutta la follia umana e l'orrore (l'orrore... l'orrore... utilizzando le parole con le quali si chiuderà il film). Di fronte a questo film lo spettatore si sente stordito e le immagine ci rimandano ad un mondo delirente, quasi teatrale, dove la follia si fonde con la razionalità e viceversa. Il problema è che questo spettacolo dura 153 minuti e fatico a credere che qualcuno, alla lunga, non possa provare un pò di noia. A me è successo e, dato che era notte, alla noia è subentrato anche il sonno. Quindi un primo consiglio è quello di vedere il film quando si è ben svegli e pronti ad affrontare una pellicola complessa, non certo immediata, che richiede allo spettatore una rielaborazione lenta e graduale. Del resto è quello che sta succedendo a me mentre scrivo questo commento. "Apocalypse Now", tuttavia, non è solo una denuncia degli orrori della guerra o un viaggio tra razionalità e follia, ma soprattutto un viaggio filosofico alla ricerca di se stessi, per comprendere la nostra vera natura. A livello tecnico, quindi, Coppola da vita ad uno spettacolo allucinante; un film ambizioso e originale. La recitazione è complessivamente molto buono anche se, in realtà, i dialoghi sono ridotti all'osso e lasciano spazio agli sguardi e alle immagini. Anche per questo, a fronte di 153 minuti, non diventa certo una passeggiata guardare questo film. Dunque, come faccio sempre a fine recensione, dovrei consigliarvi se vedere o no questo film. Secondo me va visto, per quello che ha rappresentato e per quello che è per la storia del cinema, e poi ognuno cercherà di trarre le proprie conclusioni. Del resto non è questa la cosa bella?

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